Ciò che si sa

Forse non si sa ancora chi abbia vinto le presidenziali, però si sa che:

– i Repubblicani e l’amministrazione Bush, salvo un rilevante capovolgimento, hanno già vinto su tutto il resto: Bush ha avuto la legittimazione in numeri che gli era mancata in questi quattro anni; si sono presi ancora più saldamente i due rami del parlamento; sono andati più che bene con i governatori; hanno vinto tutti referendum sui matrimoni gay; ci sarebbe solo il referendum californiano sulle staminali, dove però la posizione del governatore era più complessa di quella del presidente

– il massiccio afflusso al voto dei giovani non c’è stato: stesse percentuali di sempre

– l’aumento dei votanti non ha significato niente di ciò che tutti abbiamo detto: a meno di non immaginare che la sconfitta di Kerry non sarebbe stata altrimenti assai più vistosa

– per i bloggers è stata una figuraccia e un arretramento nella corsa autoincensatoria al sorpasso dei media tradizionali: potendolo fare senza le restrizioni delle tv, si sono buttati a capofitto sui dati tarocchi di Zogby e hanno urlato ai quattro venti il vantaggio di Kerry. Fosse stato vero, i blog sarebbero i protagonisti della nottata: ma era falso, e abboccare ancora nel 2004 alla fallacia degli exit poll e simili non fa molto moderno-e-scaltro

– bin Laden è sempre libero e bello, e Bush ha probabilmente vinto lo stesso

– Io ho vinto un euro

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro
Altri quattro anni di inverno