Vedo che Simona di Euston Station ha da ridire su un luogo che stimo assai e che frequento molto. Siccome la protesta mi pare eccessivamente perentoria e violenta – soprattutto in considerazione dell’esperienza limitata della protestante – trasformo un fatto privato in una marchetta difensiva.
Io sono uno dei principali clienti del Coffee Design alla Triennale di Milano, così a occhio. Ci vado almeno una volta la settimana. Soprattutto, perché è dietro casa, certo. Ma ci sono molti posti dietro casa dove non vado mai. La Triennale è un edificio molto bello, dove si organizzano molte cose belle, ed è attaccato a un parco. A Milano non capita. Quanto al Coffee Design, è uno dei pochissimi (due, tre?) posti a Milano che abbia degli spazi luminosi e grandi, con pochissimo affollamento di tavoli (ce ne starebbero il doppio di quelli che ci sono, secondo i criteri correnti). Se non vai il sabato e la domenica, quando la modaiolità l’ha reso affollato, ci si sta beatamente e pacificamente: io ci vado per leggere i giornali e delle volte mi porto il computer. Si mangia abbastanza bene, ogni tanto il cuoco prende dei ghiribizzi buoni, qualche volta così e così. Ma quelli che vorrei difendere sono soprattutto quelli che ci lavorano, che, a cominciare dalle ragazze che servono ai tavoli, sono amabili: un posto in cui lavora la stessa gente da almeno due anni e anche più già dimostra che è un posto in cui si lavora volentieri. Potete sospettarmi di marchetta, ma non mi toccate le ragazze del Coffee Design
Euston Station