La cosa più apprezzabile della conduzione di Luigi Moncalvo – che fa Confronti il venerdì notte su RaiDue – è che sta molto zitto. Certo, apre e chiude il programma facendosi il segno della croce (televisivamente, pensate a come sarebbe più efficace Rula Jebreal che si inginocchia verso la Mecca e poi introduce il suo, di programma). E certo, dopo il segno della croce Moncalvo saluta il Consigliere d’Amministrazione Veneziani. E, sì, quando entra nel dibattito è solo per dare manforte a quello dei due ospiti che sostiene le ragioni della maggioranza di governo. Ma stiamo pur sempre parlando di un programma di RaiDue, quelli che fanno Punto e a capo: pretendere obiettività sarebbe come chiedere al sole di sorgere oggi a oriente e domani a occidente. Quindi sorvoliamo anche sul fatto che i sondaggi del programma siano opera di una Fondazione Nord-Est (e che siano datati marzo 2004 e che la signorina che li mostra dica hanno indicato diversi aitems).
Invece, Confronti ha una formula semplice ed efficace, mette di fronte due ospiti su cose concrete, li lascia parlare di quelle e sta alla larga dal vacuo salottame alla Porta a porta. La scenografia ha un suo gradevole perché e i tempi sono giusti. Nella puntata della settimana prossima sono annunciati Flavio Cattaneo e Fedele Confalonieri: si può immaginare che la discrezione del conduttore ne esca confermata.
Vanity Fair
Ognuno ha la sua croce
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