Sky high

Ieri notte ho fatto tardi, perché non riuscivo a staccare gli occhi dalla telepromozione di una serie di cd di canzoni degli anni Settanta. È che gli anni Settanta degli americani non sono esattamente come i nostri: noi nelle compilation degli anni Settanta abbiamo tutta discomusic, Sylvester, le Sister Sledge, KC, i Village People, eccetera. Gli americani anche, ma assieme a tutto un mondo di white pop sciropposo e kitsch. Molto del quale si era infilato nella mia adolescenza grazie alle playlist di una radio fiorentina che si chiamava Radio One (Sky High dei Jigsaw, santi numi! E Leo Sayer!). Ma la cosa formidabile della telepromozione è che all’entusiasmo dei due telepromotori mummificati si alternavano spezzoni delle esecuzioni delle suddette popstar: meravigliosi, inenarrabili, veniva voglia di portarseli a casa. Sulla pagina web dedicata alla compilation è scritto che si può vedere il “commercial”: io non riesco a vederlo, spero voi sì.

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