Fantastico: nel raccontare gli applausi a Berlusconi a Vicenza e le dimissioni di Della Valle, Corriere.it e Repubblica.it usano le stesse identiche preordinate parole nei rispettivi articoli, refusi compresi. Ogni claque è bella a mamma sua.
E allora, ecco il Corriere:
“Dopo lo scontro con Berlusconi, dopo gli applausi che ne hanno accompagnato l’intervento al Convegno di Primavera, dopo le dimissioni di Della Valle, i vertici di Confindustria dovranno tornane a fare i conti con i proprio equilibri interni. E con la necessità di interpretare, se non una spaccatura, sicuramente un segnale che Vicenza ha voluto dare alla presidenza Montezemolo. È innegabile che, claque – che l’organizzazione stima in almeno 300 rappresentanti delle amministrazioni locali – o meno, il Capo del Governo abbia risvegliato nella platea degli industriali veneti, convinzioni e timori mai sopiti: primo fra tutti la paura di una sindacalizzazione delle piccole imprese, ma anche la certezza che l’Irap, con il centrosinistra, non verrà mandata in soffitta per direttissima. Insomma, l’ormai famoso abbraccio fra Prodi ed Epifani al congresso della Cgil, sembra essere rimasto ben impresso nell’immaginario industriale. Da più componenti dell’associazione del resto, lo stesso rapporto impostato da Montezemolo col sindacato, viene giudicato con riserva: l’apertura, viene rimproverato, non ha pagato, non ha prodotto risultati soddisfacenti.
Proprio per questo le riunioni di vertice di mercoledì e giovedì, assumono particolare importanza. Il Direttivo servirà infatti per tirare le fila del dopo-Vicenza, in un anno in cui proprio l’organismo della squadra presidenziale dovrà essere rinnovato (assemblea di maggio). La Giunta sarà invece, con ogni probabilità, il teatro del confronto con le componenti che rimproverano ai vertici l’assunzione, negli ultimi tempi, di posizioni troppo vicine al centro sinistra”
Ed ecco Repubblica:
“Dopo lo scontro con Berlusconi, dopo gli applausi di parte della platea che ne hanno accompagnato l’intervento al Convegno di Primavera, dopo le dimissioni di Della Valle, i vertici di Confindustria dovranno tornane a fare i conti con i proprio equilibri interni. E con la necessità di interpretare, se non una spaccatura, sicuramente un segnale che Vicenza ha voluto dare alla presidenza Montezemolo.
E’ innegabile che, claque (come in molti sostengono) o meno, il capo del governo abbia risvegliato nella platea degli industriali veneti convinzioni e timori mai sopiti: primo fra tutti la paura di una sindacalizzazione delle piccole imprese, ma anche la certezza che l’Irap, con il centrosinistra, non verrà mandata in soffitta per direttissima. Insomma, l’ormai famoso abbraccio fra Romano Prodi e Guglielmo Epifani al congresso della Cgil, sembra essere rimasto ben impresso nell’immaginario industriale.
Proprio per questo le riunioni di vertice di mercoledì e giovedì assumono particolare importanza. Il direttivo servirà infatti per tirare le fila del dopo-Vicenza, in un anno in cui proprio l’organismo della squadra presidenziale dovrà essere rinnovato (assemblea di maggio). La giunta sarà invece, con ogni probabilità, il teatro del confronto tra le varie “anime” dell’associazione”
Repubblica.it, Corriere.it
(mi arrivano gentili ma superflue indicazioni sul fatto che i due testi riprendessero un’agenzia: come indicato dal titolo di questo post, la radice era chiara. Non volevo sostenere che Ezio Mauro e Paolo Mieli si trovassero a casa la sera e scrivessero i pezzi assieme: mi pareva buffo che sulla controversa notizia del giorno i due quotidiani maggiori si affidassero pedissequamente a una notizia di agenzia, con poche variazioni spiegate solo da un infantile tentativo di non copiarla tal quale, cambiando dei sinonimi e tagliando qualche parola)
Agenzia claque
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