Chi è senza ricatto Previti scagli la prima pietra

Il commento di Eugenio Scalfari alla questione dell’indulto è logico e condivisibile (come la sua opinione sul movimento di Di Pietro). Ma ha un’obiezione, che è la stessa che si fa a quelli che vogliono votare contro la missione italiana in Afghanistan a costo di far cadere il governo. Ed è il rovesciamento della sua obiezione, ovvero:

vogliamo affondare l’indulto e quel che significa per migliaia di persone, per le carceri italiane, e per l’Italia, per il particolare gusto di sapere in galera Cesare Previti e altre sessantasei persone?

“Il problema Previti ha rappresentato una spina costante per Forza Italia, che ha cercato di liberarsene in tutti i modi. Soprattutto con un’aggressione continua e durata un decennio intero contro la magistratura italiana nel suo complesso e quella milanese in specie e con leggi “ad personam” che hanno rappresentato una delle più umilianti stagioni politiche del Parlamento italiano.

Nonostante questi innumerevoli tentativi di manipolare e impedire l’azione della giurisdizione, l’obiettivo è stato raggiunto solo in parte; una condanna c’è stata, un reo è stato assicurato alla giustizia. E come lui parecchi altri in analoghe condizioni.

Ora l’indulto che il centrosinistra propone oggi alla Camera, con l’accordo di Forza Italia, realizzerà ciò che non era riuscito al governo Berlusconi. Di più: le persone responsabili di reati contro la pubblica amministrazione sono in tutto sessantasette; un numero esiguo che non contribuirà in nessun modo a quello sfoltimento della popolazione carceraria che è l’intento principale del provvedimento di clemenza”


Repubblica (via Notizie Radicali)

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