Audi-lemie-radio

Non ho mai fatto questa obiezione per non essere sospettato di aziendalismo, ma insomma. Il gruppo L’Espresso ha delle radio (e due tv), come si sa. I giornali del gruppo L’Espresso dedicano non solo una grande pubblicità “a pagamento” alle radio del gruppo L’Espresso, ma anche una gran mole di articoli celebrativi: marchette aziendali, come molte altre. Si potrebbe discutere dell’obiettività dell’informazione e del giornalismo e del conflitto di interessi, ma questi sono temi che si sollevano solo contro i Tg Mediaset, e poi siamo uomini di mondo, no?

Però, quando oggi leggo sul Corriere che nei dati Audiradio (della cui attendibilità sono il primo a diffidare, ma quelli abbiamo) RadioDue è cresciuta del 29%, e nel boxino di Repubblica non solo questo dato è ignorato in favore della solita esaltazione su misura delle radio del gruppo, ma è disegnata anche una classifica in cui compaiono solo le radio espresse e altre due private (trascurando i dati delle altre), mi sembra che si esageri con la paraculaggine.

(Per capirsi, è come se la Padania pubblicasse la classifica delle serie A come segue:

Inter 24

Atalanta 16

Udinese 13

Milan 7

Ascoli 4

Chievo 3)

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro