Quadro!

La Rai è molte cose, buone e meno buone. Tra quelle meno buone c’è lo sterminato contenitore delle occasioni sprecate, che contiene una quantità di opportunità abbandonate a se stesse e sacrificate a vivacchiare in favore di pigrizia, mediocrità, mancanza di mezzi, idee, o altro. Non saprei da dove cominciare: da Rai International, che ha un’immagine dell’italiano all’estero e dell’Italia che non supera gli anni Settanta del secolo scorso? Da RaiNet, che a fronte di poche cose buone immesse sul web, vive come se internet fosse solo un optional più lento, povero e antiquato della radiotelevisione? Altre ne direi, se il programma che conduco ogni giorno su RadioDue non mi avesse reso più rispettoso nei confronti di chi lavora in questo tetraplegico mastodonte (e meno nei confronti di chi dovrebbe guidarlo e guarirlo).

Insomma, tutto questo è per dire che – forse non tutti le avete notate – le novità introdotte da Corradino Mineo a RaiNews 24 sono una boccata d’aria. Di fatto, ha tolto di mezzo il monitor bulgaro circondato dalla grafica (già chiamarla grafica è una sopravvalutazione): scelta formale, che in televisione è sostanziale. Certo, al canale all news Rai manca ancora il passo e la vivacità dei concorrenti più noti, e spesso l’effetto “Rai International” è dietro l’angolo (ma la stessa CNN, la settimana scorsa, ha chiamato un suo speciale sul Brasile “Brasile, terra di contrasti”: complimenti): pochi minuti fa poi una speaker ha letto due minuti di testo sul caso Litvinenko mentre sullo schermo andavano due minuti di conferenza stampa di James Baker a Washington. Ma si annunciano nuovi cambiamenti, ed è bello sperare che Mineo e chi lavora con lui – a differenza di molti nell’azienda – pensino che la Rai sia la più importante e forte rete nazionale, e non un network con i complessi di inferiorità sempre a rincorrere quelli più piccoli.

Vanity Fair

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