Le cose della vita

Siamo abituati a pensare a cose insincere, quando sentiamo parlare di vite private e politica. Di solito le categorie di notizie di questo genere sono due: quadretti familiari idilliaci che dovrebbero rassicurare gli elettori sul fatto che il politico di cui si parla conduce una vita tranquilla e serena, oppure pettegolezzi e scandali che dovrebbero eccitarci al pensiero che no, la sua vita non è tranquilla e serena per niente. In entrambi i casi, percepiamo qualcosa di falso e ingannevole: il quadretto è finto e lo scandalo è ipocrita.

E ci siamo così abituati, che restiamo spiazzati quando delle vite politiche appaiono invece turbate da eventi veri, freddi, violenti nella loro ordinarietà, e che nessuno riesce a strumentalizzare.

John Edwards è uno dei candidati Democratici per la presidenza degli Stati Uniti. Non uno dei favoriti, al momento, ma uno dei più noti anche a noi osservatori stranieri: si era già candidato tre anni fa, ed era stato sconfitto da John Kerry che poi lo aveva invitato a correre con lui come vicepresidente nella sfida perdente contro Bush e Cheney. Alla fine di quella competizione, Edwards annunciò il cancro che aveva colpito sua moglie, e da cui in questi anni pareva guarita.

E invece no. La malattia è tornata ed è circolata la notizia che Edwards abbandonasse la politica, ma lui per ora ha detto che non lascia. Ha ricevuto molta solidarietà, e quella più rara è che la sua campagna sia trattata come se niente fosse, da alleati e avversari.

Gazzetta dello Sport

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