“Ma poi non lo vogliono nemmeno loro…”

La battuta è tipica dei benpensanti contrari al matrimonio tra omosessuali. È ovviamente sciocca nella pretesa superficiale e ignorante di definire univocamente ciò che “loro” (evoluzione illuminata di “quelli”) dovrebbero volere. Ed è doppiamente sciocca nella seconda pretesa di confondere i diritti con la loro applicazione: se non li si sfrutta, sarebbe inutile averli (la stessa sciocchezza di quelli che tiu dicono che se non voti perdi il diritto di votare). Su questa differenza valutata invece in positivo – ritenendo che l’applicazione sia più importante della lettera: e che quindi un’alternativa più indolore per sensibilità benpensanti valga quanto il matrimonio – si gioca l’obiezione di Ivan Scalfarotto ai responsabili delle associazioni gay che sono stati cauti sulla richiesta di ottenere il diritto a sposarsi. E la discussione successiva

Ivan Scalfarotto

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