Fishing for compliments

Parlando delle migliori rubriche in circolazione sui non eccitanti quotidiani italiani, vorrei anche aggiungere la mia passione per la colonna sul Foglio di Jeff Israely – più noto come corrispondente di Time in Italia. Intanto incunea un po’ di misura in un giornale solito ad aggressive certezze. E poi lui è davvero bravo, e spiritoso. E grazie anche al traduttore.

“Sono quattro anni che mia sorella non perde occasione per ricordarmi la peggiore battuta politica che io abbia mai fatto. Era l’estate del 2000 e nessuno dei due candidati alla Casa Bianca rappresentava un’opzione particolarmente esaltante. Come lei ammisi che avrei quasi sicuramente votato per Al Gore. Tuttavia una parte di me era tentata dal governatore texano. O, meglio, potevo avvertire quanto sarebbe stato spiacevole dare il mio voto a una persona così terribilmente inespressiva e spudoratamente calcolatrice come Gore. “Guarda, mettiamola così”, dissi, “Preferirei andare a pesca con Bush, che con Gore.” Nella mia famiglia di democratici rooseveltiani, quell’osservazione resterà un eterno marchio di infamia: mi viene riproposta quando dall’Iraq arrivano notizie particolarmente cattive o quando, riuniti, vediamo Bush sorridere e strizzare gli occhi verso la telecamera, con quella sua combinazione di arroganza e confusione. Non solo la sua presidenza si è rivelata un netto fallimento, ma anche come uomo non si è dimostrato particolarmente simpatico. (Certo, meglio pescare con lui che andare a caccia con Dick Cheney!). Tuttavia, mia sorella respinse il commento molto prima che Bush venisse eletto. Innanzitutto, mi ricordò: “Scemo! Non sei mai andato a pescare in vita tua!?”. Nello specifico, la mia osservazione fu disprezzata perché non ci si aspetta che persone come noi, che credono nei valori di una democrazia moderna ed efficiente, diano importanza alla simpatia dei candidati. Eppure, sebbene non difenda la valutazione del 2000, continuo a credere che giudicare i candidati come potenziali compagni di pesca possa costituire una componente seria del processo. Anche se non si sa distinguere una trota da un salmone” (il resto, qui in PDF)

Il Foglio

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro