Quando l’ho vista annunciata in prima pagina, mi è sembrata una buona idea quella di Repubblica di dare spazio a chi ha qualche dubbio sul conformismo monolitico e terrorista con cui sta venendo racconato il riscaldamento globale. Una buona idea perché il tema c’è, e anche perché Repubblica su quel terreno della fine del mondo imminente è molto impegnata.
È stato quindi un po’ deludente scoprire che le due pagine altro non erano se non un tentativo di dipingere i moderati dubbiosi come dei fanatici pagati dalle multinazionali, arrivando al punto di definirli usando l’odioso termine “negazionisti”
La fine del mondo domani
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