Davanti alla scuola, tanta gente

Non sono esami di riparazione. È una verifica di fine anno come quella di giugno. Però a settembre. Dopo aver fatto un corso di recupero estivo. Però non è proprio una verifica di fine anno come quella di giugno. Perché quella di giugno consentiva di essere promosso anche con un risultato negativo: con i debiti. Questa no: con i debiti si boccia, senza si promuove. Insomma, sono esami di riparazione. Ma no. Perché non c’è un esame. C’è un corso di recupero estivo. E poi una verifica. Come quella di fine anno. Ma non proprio.

Che fatica.

Le acrobazie linguistiche stanno seppellendo nella confusione e nel ridicolo la scelta sul modo di far funzionare la scuola in Italia. Fino a ieri eravamo tutti convinti che il ministro Fioroni volesse reintrodurre gli esami di riparazione aboliti al giro precedente (in Italia non c’è ministro dell’istruzione che non voglia ripittare la scuola di un colore diverso). I giornali quello ci avevano spiegato: tornano gli esami di riparazione. E gli studenti su questo avevano manifestato: contro gli esami di riparazione. Solo che ieri in parlamento è passata una mozione dell’opposizione che bacchetta il ministro: non si può reintrodurre gli esami per decreto. E il ministro Fioroni, bel bello, spiega: non sono esami di riparazione, è una verifica. Ah, e qual è la differenza? Che non c’è un esame: e i giornali hanno travisato il senso. E ce lo dici ora? Che ti hanno castigato in parlamento? E poi, se fosse un prolungamento a settembre della verifica di giugno, dovrebbe consentire la promozione anche con i debiti: invece no, spiega il ministro. Quindi è un’altra cosa: non sono esami di riparazione, non è una verifica slittata a settembre. Quando al ministero avete le idee più chiare, fateci sapere.

Gazzetta dello Sport

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