Censure

Oggi sul Corriere un commentino di Dino Messina ripete la nota e condivisa considerazione per cui si deve permettere a tutti di parlare – compresi i nazisti negazionisti in questione, invitati e contestati a Oxford – e bisogna “combattere ogni atteggiamento censorio”.

E va bene.

Epperò.

Tra il negare il diritto di parola e invitarti a dire le tue fesserie all’università esistono vie di mezzo. Non è che se io vado a protestare contro il mio rettore perché ha invitato un criminale antisemita a parlare all’università, sono un censore fascista. Sono solo uno che chiede che ci siano dei criteri decenti nella scelta di coloro a cui si offre un microfono, e che microfono. Non è che siccome tutti devono poter parlare, domani diamo una prima serata a Bernardo Provenzano (che sarebbe un successone).

Parli Provenzano e parli Irving, se vogliono: ma non stiamo a insistere

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