Le notizie che non lo erano

Due settimane fa Silvio Berlusconi aveva annunciato lo scioglimento di Forza Italia. Qualche giorno fa ha annunciato che Forza Italia non si scioglie.

Nel frattempo l’onorevole Giovanardi aveva annunciato al Giornale il suo abbandono dell’UDC per entrare nel nuovo partito di Berlusconi. Il giorno dopo il segretario dell’UDC Cesa ha scritto al Giornale per dire che Giovanardi restava nell’UDC.

Molti quotidiani hanno raccontato l’invenzione impiegata dalla Nissan, che produrrà auto che cambiano colore con un pulsante. Non è vero: è un equivoco creato da un telegrafo senza fili online, a partire da un articolo vaghissimo e senza alcun riferimento concreto su delle ricerche in tal senso: ma che nessuna casa ha davvero messo in cantiere. Alla Nissan, hanno detto di non saperne niente.

Ancora in molti (La Stampa, il Messaggero, il Giorno, tra gli altri) titolavano tra ieri e l’altroieri su un “minatore coreano ucciso dallo scoppio del cellulare”. I titoli erano una forzatura (i veri delinquenti dell’informazione italiana oggi sono i titolisti, bisognerà dirlo): gli articoli dicevano che “la morte potrebbe essere stata causata dall’esplosione del cellulare”. Ma nel pomeriggio di ieri si è saputo che l’uomo era stato ucciso da un collega che lo aveva investito per errore con una macchina industriale.

Tutti i maggiori quotidiani italiani – a differenza dei loro omologhi stranieri – hanno titolato gli articoli sul vertice di Annapolis tra israeliani e palestinesi usando la sventata e ottimistica espressione “Pace nel 2008”. Nel mondo, i titoli andavano da “Si aprono i colloqui”, a “Israele e Palestina promettono un trattato entro il 2008”, che è una versione decisamente più saggia e verosimile.

La Telecom ha disattivato il Memotel dello scrittore Claudio Magris: lui allora ha scritto già due articoli sul Corriere della Sera.

Gazzetta dello Sport

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