Notizie che non lo erano (del 17 novembre, me l’ero scordata)

Per chi investe delle speranze sul risanamento etico e professionale dei giornali italiani, uno dei fenomeni più temibili e devastanti è il dato-parascientifico-sensazionalistico. Ovvero quella notizia che leggete sul quotidiano che riferisce di un sondaggio o una ricerca il cui risultato è un misto di terrorismo, pecoreccio e signora-mia-dove-andremo-a-finire. Gli esempi possono essere molti: tre bambini su quattro hanno un telefonino; le italiane fanno sesso meglio di tutte; un italiano su quattro d’estate si barrica in casa perché non ha i soldi per le vacanze ma si vergogna a farlo sapere; boom della chirurgia plastica al naso per abuso di cocaina. Non sono mai i giornali a partorire queste presunte notizie: arrivano sempre da enti più o meno credibili che hanno capito come farsi pubblicità.

Un settore più autorevole, ma ugualmente pericoloso, è poi quello delle ricerche scientifiche. Non voglio quindi discutere la fondatezza dello studio ripreso qualche giorno fa da Repubblica (era uscito du un quotidiano inglese) per cui “La donna con le curve è più intelligente”, nè la sua rilevanza per il dibattito contemporaneo. Può darsi che la rivista Evolution and human behaviour, che ha pubblicato lo studio, faccia le cose seriamente (anche se a Repubblica hanno erroneamente attribuito la ricerca a un’inesistente “University of Pittsburgh and California”: che è come dire “Università di Torino e delle Puglie”). Però è interessante che nell’ultimo numero della stessa rivista di studi darwiniani compaiano i seguenti articoli: “Effetti del ciclo mestruale sulle mance delle ballerine di lap dance”; “La stretta di mano può far prevedere il comportamento sessuale”: “Il ruolo dei genitori nell’accoppiamento umano”. Qualcosa che mi dice che Evolution and human behaviour diventerà un testo di riferimento, per i nostri giornali.

Gazzetta dello Sport

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro