Notizie che non lo erano

Il ritrovamento di immagini “pedofile” sul computer di Alberto Stasi, sospettato per il delitto di Garlasco, è stato indicato da diversi giornali come prova a suo carico per l’omicidio della fidanzata, come se una persona multata per divieto di sosta fosse per questo più sospettabile di furto in un supermercato, facendo le proporzioni. Qualcuno si è allora spinto a sostenere un’ipotesi per cui la fidanzata di Stasi potrebbe aver scoperto le stesse foto nel computer, ed essere stata uccisa per questo: ipotesi a cui non è stato fornito nessun riscontro e che mai era apparsa finora.

Mercoledì diversi giornali hanno riportato I pesanti giudizi del Fondo Monetario Internazionale sulle politiche economiche italiane. Però il giorno dopo è uscita questa drastica “precisazione” dello stesso Fondo: “Il Fondo Monetario Internazionale smentisce fermamente di avere espresso i punti di vista attribuitigli in una notizia di agenzia diffusa nella giornata di oggi. Il Fondo Monetario non ha emesso nessun comunicato e non ha commentato gli argomenti menzionati nell’articolo e i punti di vista riportati non rappresentano quelli della nostra organizzazione”.

Il Corriere della Sera ha pubblicato sabato scorso un pezzo piuttosto precipitoso sulle canzoni usate nella campagna elettorale americana, spacciando tra l’altro per nuova e composta alla bisogna “Mustang Sally”, uno degli inni del candidato Mick Huckabee. Che è una delle più famose canzoni di Wilson Pickett, scritta nel 1965 da Mack Rice.

Infine, come avrete notato, pare che il futuro politico dell’Italia del 2007 sia appeso ai capricci di Lamberto Dini. Fuori, c’è un mondo in cui succedono cose vere. Buon anno.

Gazzetta dello Sport

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro