Il ritardo della Rai nei confronti della modernità non è una questione così semplice. Basta pensare all’età media, piuttosto avanzata, del pubblico televisivo, per capire che una televisione che cerchi di raccontare l’oggi e il futuro con i linguaggi di oggi e del futuro rischierebbe di non farsi capire dai suoi interlocutori principali. E insomma, se è difficilmente giustificabile l’immobilismo generale che regna in Rai da molto tempo, è anche vero che l’oggetto televisione è oggi di per sé poco “moderno” a priori. Ma alcune cose che si stanno facendo in Rai fuori dalla televisione sono invece più promettenti. Non parlo solo della radio, in cui la vivacità e il rinnovato successo del mezzo sono sfruttati solo in parte; ma anche di internet: dove qualcosa la Rai fa, anche se potrebbe fare di più. Sui siti di Rai Click Web e Rai.tv sono ospitati ormai moltissimi contenuti video televisivi: per chi fatichi a seguire i palinsesti e i loro ritmi, è una specie di piccola YouTube, dove si può vagabondare a guardare cose più o meno recenti, e più o meno valide. Forse un’obiezione che si può fare, è cheil web dovrebbe privilegiare contenuti più affini ai suoi frequentatori: Rai.tv sembra tenerne un po’ più conto, Rai Click meno. Il bicchiere è mezzo vuoto, se si pensa alle cose che la Rai potrebbe fare: ma anche mezzo pieno, e incoraggiante per una Rai migliore in un paese migliore.

Vanity Fair