Il corpo alla scienza

Da molto tempo Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stones per quasi mezzo secolo, fa parlare di sé più per ciò che infligge al proprio corpo che per le sue virtù musicali, che pure restano leggendarie. Le voci sulle sue trasfusioni totali di sangue hanno sempre prosperato, assieme a tutto il repertorio di eccessi di droghe, sesso e alcool tipico dell’immaginario e del reale della storia del rock. Lui poi ha un fisico che testimonia formidabilmente di tutto questo, e rappresenta una sorta di autobiografia istantanea (complementare a quella espressa nell’attacco di chitarra di “Time is on my side”): magro, scavato, rugoso, spettinato, asciugato.

Non bastasse, l’anno scorso raccontò di essersi fumato le ceneri di suo padre, salvo dire che aveva scherzato di fronte all’imbarazzo mondiale, e poi confermare di nuovo (sua madre è morta l’anno scorso a 91 anni, e non risulta fumata). E quindi se oggi dichiara che lascerà il suo corpo ai medici perché lo vogliono studiare, non c’è tanto da meravigliarsi. Benché l’annuncio somigli ai frequenti proclami di immortalità e superomismo di Silvio Berlusconi (“sono anche guarito dall’epatite C senza alcuna cura”, ha aggiunto), nel caso di Richards da studiare ce ne sarebbe eccome: ma è condivisibile l’interpretazione di Paolo Giordano del Giornale per cui ottimismo e gioia di vivere guariscono più di mille medici. Intanto, a dicembre Richards compie 65 anni, ha firmato un contratto per un’autobiografia e lo si vede in tutto il suo stropicciato splendore in una campagna pubblicitaria di Louis Vuitton. Studiatelo ora, che ne vale la pena.

Gazzetta dello Sport

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro