Avete presente una scena nel manicomio di Qualcuno volò sul nido del cuculo in cui i mattarelli si tirano i cuscini saltando da una parte all’altra e volano piume tutto attorno, in un caos sovreccitato? C’era, o me la sono inventata? Perché mi è venuta in mente leggendo delle comunicazioni interne all’Agenzia Stefani dei tempi nostri: Paolo Guzzanti che nella sua lingua ormai inarrivabile spiega che non voleva attaccare Berlusconi e però triplica il carico, e il direttore dell’Agenzia che gli risponde difendendo stuoinamente il capo e rinfacciando all’altro mattarello l’ortografia e il secolo scorso. Son giornate che cominciano allegre.
Colgo oggi l’occasione per dire poi che non voglio essere più trattato, come oggi accade a quasi tutti i membri del parlamento, come una pecora, o una scimmia addestrata a spingere tasti, tacere e ritirare lo stipendio alla fine del mese essudando per di più gratitudine per l’alto livello sociale raggiunto e il guiderdone rispettabile.