El pueblo unido

Seis meses después de perder las elecciones, la izquierda italiana está ausente, se diría que no existe”. Lo spagnolo suona sempre meraviglioso, è bello metterlo in testa a un articolo. Leggetela ad alta voce, questa frase, sia che conosciate la lingua sia che improvvisiate come me una pronuncia maccheronica: bello, no?
No. Già.
In effetti è difficile che l’abbiate letta con quel piacere che riempie la bocca, e che ve la siate goduta come niente fosse, come un legnetto di cremino da succhiare. Perché a capire cosa significa – e si capisce, dannata familiarità delle lingue latine, si capisce bene – quella frase parla di noi, e non dice cose belle.
Dice: “Sei mesi dopo aver perso le elezioni, la sinistra italiana è sparita: si direbbe che non esista”. E lo dice sul Pais, il maggiore quotidiano spagnolo, che l’altroieri ha dedicato alla sparizione un articolo intero (“La izquierda se esfuma en Italia”, e tradurlo sarebbe infierire), corredato dalle testimonianze del direttore di Repubblica e di un lucido giovane militante del PD e collaboratore dell’Unità, Giuseppe Provenzano.
Sì, è vero che dello sguardo dei giornali stranieri sulle cose italiane bisogna sempre un po’ diffidare. La sua pretesa di distacco e obiettività spesso nasconde una più banale distanza e superficialità: molti giudizi pubblicati in questi anni dalla stampa estera facevano macchiette delle cose italiane e servivano solo a essere strumentalizzati da una parte o dall’altra quaggiù. Fossimo meno provinciali, non dovremmo aver bisogno dell’Economist per sapere chi è e quanto vale Silvio Berlusconi.
E temo che ai lettori dell’Unità non suonino sorprendenti le valutazioni del Pais. Ma in questo caso la stampa estera non parla di fatti, ma di percezioni. Il problema del PD, infatti non è tanto che sia sparito – non lo è -, ma che “sembra” sparito. E questi non sono tempi da sembrare spariti. Ma se questa è un’impressione condivisa da molta parte dei suoi elettori, si ha la sensazione che sfugga inspiegabilmente ai suoi dirigenti, che sembrano ignorare “il PD percepito”.
È una sensazione sbagliata: se li prendi uno a uno da una parte e ci fai due chiacchiere ti dicono anche loro che il momento è difficile, che la gestione non li convince, e poi che provaci tu, e tutta la sinistra europea è in crisi, eccetera eccetera. Lo sanno, lo sanno bene, che “la izquierda italiana está ausente, se diría que no existe”. Quello che inspiegabilmente manca, è un’assunzione di responsabilità e un far corrispondere una reazione a questa consapevolezza. Comportarsi da adulti, insomma.
Per le ragioni note, sta godendo da tempo di rinnovato successo, tra le leadership politiche e intellettuali italiane, l’espressione “ai nostri figli”: persone le cui inadempienze negli scorsi decenni sono state complici dello stato assai malconcio in cui si trovano l’Italia e gli italiani, pretendono di avere i titoli per rammendare questo stato adesso, e il dovere di farlo “per consegnare ai nostri figli un mondo migliore”. Ora, si dà il caso che i loro figli ormai abbiano trenta e quarant’anni, e spesso dei figli a loro volta, e che una buona idea sarebbe consegnargli questo, di mondo, prima di peggiorarlo ancora. Non perché siano necessariamente più in gamba, ma perché ormai è roba loro ed è loro il dovere di provare a migliorarlo. Ma – lo so, suona una cosa da vecchio borbottone – quello che più nuoce a figli e nipoti e alla loro capacità di impegno è la mancanza di modelli ed esempi. Quando la bambina di cinque anni piange perché le è caduto per terra il biscotto invece di raccogliere il dannato biscotto, voi la sgridate (se è la quinta volta che avviene) o cercate di spiegarle che i problemi si affrontano e risolvono. Non si risolvono da soli: e il biscotto non è caduto perché la sinistra europea in crisi. O anche se fosse, si cerca di raccoglierlo lo stesso. Basterà una manifestazione di piazza? Speriamo.
Se diría que el Partido Demócrata está más dedicado a mirarse el ombligo que a ofrecer una alternativa”: che faccio, traduco? Questi sono tempi che richiedono grandi impegni, grandi idee e grandi visioni, e stiamo facendo battaglie perse sulla presidenza della Commissione di Vigilanza. Ombligos.
La “izquierda italiana” oggi è facilmente individuabile, benché “ausente”: ha dei nomi e dei cognomi e sono quelli di chi prende – o non prende – le decisioni al vertice del PD: ovvero della migliore idea partorita e costruita dai leader della sinistra italiana negli ultimi decenni. O cercano di raccogliere il biscotto, o comunicano che ci hanno provato ma non lo sanno raccogliere, come coloro che li precedettero: e si comincia a lavorare perché se ne occupi qualcun altro. E non sarà facile per niente, ragione in più per insistere. Con juicio.

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