Casabianca (meno uno)

Anche lo scandalo della zia di Obama immigrata clandestina a Boston non ha avuto il respiro di una mezza giornata (un consigliere di McCain l’ha definito “un affare di famiglia”, ed è addirittura partita un’indagine sulla violazione della privacy). Quindi ci si riprova: la presunta bomba di ieri è questa. In un’intervista con Obama pubblicata a gennaio il San Francisco Chronicle lasciò fuori una risposta in cui il candidato dichiarava di voler far pagare ai responsabili le emissioni di carbone o gas serra. La registrazione di quella battuta è circolata ieri e alcuni blog l’hanno convertita in: “Obama vuole mandare in bancarotta l’industria del carbone”.
McCain intanto, sta cercando di fare il simpatico più che può. È andato al Saturday Night Live a fare il piazzista per scherzo, e a un altro programma ha annunciato questa “nuova strategia”: “Negli ultimi giorni, farò tutto quello che mi dice chiunque. Qualunque cosa. Se non funziona, allora do fuori di matto e terrorizzo tutti”.
Anche Obama ha fatto lo spiritoso, durante un comizio nel Nevada, commentando l’endorsement più velenoso che McCain potesse ricevere dopo quello di bin Laden: “Voglio congratularmi col senatore McCain per l’appoggio ricevuto da Dick Cheney”, ha detto Obama, “Se lo è davvero meritato”. Un portavoce di McCain gli ha risposto ricordando la tesi per cui Obama e Cheney sarebbero lontani cugini, e insomma Cheney lo scansano tutti come la peste.
Intanto, mentre i giornali italiani stanno ancora rincorrendo cappucci bianchi ovunque, il giornale online Salon ha raccontato di una contea nell’Ohio dove “negli anni Venti prosperava il Ku Klux Klan” e in cui il voto è sempre stato esemplare di quello dello stato in generale: solo che stavolta Obama pare avanti di quattro punti. A fidarsi dei soliti sondaggi.

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