Il comune senso del ridicolo

Tutte le volte che si discute di censura, l’unica domanda sensata è: chi decide? La censura è solo una scelta: può essere una buona o una cattiva scelta. Adesso succede che su internet – dove si trova tutto –  qualcuno voglia fare una selezione: una censura. Niente di male, parliamo sempre di censure parziali e possono esserci delle ragioni. Ma le ragioni devono essere condivise dagli utenti, altrimenti gli utenti se ne vanno altrove. E col sesso, la bontà della scelta diventa sempre più opinabile: chi decide se in un’immagine o un testo il riferimento sessuale sia sgradevole più di quanto sia invece interessante il contenuto che raccontano? Mica tutti la pensano allo stesso modo. YouTube dice di voler stringere le maglie: ma quelle attuali sembravano già sufficientemente equilibrate. Nel caso poi della copertina degli Scorpions, l’intervento del servizio di filtri online appare assurdo: quella copertina sta nei negozi e nelle case e nel mondo da più di trent’anni. Siamo sopravvissuti. La cosa buona di internet, a differenza di tv e stampa e cinema, è che c’è posto per tutto e per tutti. La copertina degli Scorpions è online in centinaia di altri siti: e un bacchettone solo non basta. 

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