Il primo aprile ha fatto lo sgambetto a parecchi giornali e siti di news, e molti sono cascati nei vari pesci. Saltiamo quindi quella giornata, in cui non si sa se sia peggio la prevedibilità dei mattacchioni o l’ingenuità delle redazioni.
Pochi giorni prima il sito del Corriere aveva pubblicato la storia dell’”albergo volante più grande del mondo”, ospitato su un elicottero. Era una balla, ma va dato atto al Corriere.it di aver pubblicato un articolo di scuse, come non fanno mai gli altri di cui si parla ogni settimana in questa rubrica.
Un brutto fatto di cronaca nera a Catania è stato raccontato con l’espressione “decapitata dal marito” dai giornali e i telegiornali. L’arma era un taglierino, e suonava incredibile che una persona fosse “decapitata” con un taglierino. Già la sera il Tg1 si moderava in “quasi decapitata”. Sulla stessa notizia, erano uscite versioni contraddittorie sui siti di news: per alcuni, il figlio si era accusato per proteggere il padre, mentre per altri il padre si era accusato per proteggere il figlio. Bastava non avere troppa fretta, come al solito.
Due giorni fa tutti i giornali italiani (quelli inglesi sono stati più cauti) hanno titolato in prima pagina sull’uomo morto negli scontri intorno al G20 di Londra. Che ci fosse scappato il morto era una circostanza troppo eccitante (“Un morto tra i manifestanti” era l’apertura del Corriere; “Un morto a Londra” il titolo di Repubblica e Libero). Ma già poche ore dopo la polizia inglese ha comunicato che si trattava di un edicolante della City morto di infarto in prossimità delle manifestazioni, mentre stava tornando a casa.
aggiornamento: la questione della morte negli scontri di Londra è stata corretta e aggiornata qui.
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