Stamattina pensavo all’estremismo senile che sta portando alcuni maturi intellettuali di sinistra ad appoggiare con ritrovato entusiasmo il partito di Di Pietro, e a come il meccanismo somigli a quello che portò anni fa alcuni loro maturi colleghi ad appoggiare con ritrovato entusiasmo il partito di Berlusconi. L’intellettuale di sinistra, si vede, a una certa età si annoia e riesce a sentirsi giovane manifestando apprezzamento per l’uomo forte e venuto dal nulla, e risentimento per i suoi vecchi amici rimasti vecchi. Di solito a questo punto l’intellettuale di sinistra si giustifica spiegando che la vera rivoluzione è lì, in quell’uomo reazionario (la reazione è l’altra metà della rivoluzione, quella che ti riporta al punto di partenza). Oppure dice con formula imbattibile: “solo gli stupidi non cambiano idea”.
Con la stessa formula, intanto, Di Pietro ha pensato di rendere più intelligente il ragionamento politico più scemo del mondo. Su Repubblica di oggi.
ROMA – Onorevole Di Pietro, si è capito che avete cambiato idea sul referendum, ma non si è capito se l´Italia dei Valori vota No o si astiene.
«È vero, abbiamo cambiato idea. Lo abbiamo fatto quando sono mutate le condizioni. Pur essendo referendari non possiamo votare Sì perché quel voto finirebbe per uccidere non una legge ma la democrazia. Invece del coltello sarebbe una sventagliata di mitra. Detto questo io sarei più orientato a votare No perché credo nell´istituto referendario. Ma è aperto un confronto con tutti i cittadini, con le forze politico-culturali di questo Paese per studiare la soluzione migliore».
Resta il fatto che avete portato i cittadini a firmare i quesiti e ora dite loro che devono andare al mare il 21 giugno. Non è una capriola azzardata?
«Sarebbe azzardato il contrario: persistere in una decisione presa in un tutt´altro momento, con altre condizioni. Noi sappiamo che il Porcellum, l’attuale legge elettorale, significa la morte della democrazia. E sappiamo che questo Parlamento non la cambierà mai senza un intervento esterno, perché è composto da nominati che non hanno nessuna intenzione di suicidarsi anche se ci sarebbe bisogno, diciamo la verità, di una bella catarsi. Volevamo un grimaldello per scardinare questa legge. La ragione nobile si è tramutata in un fine ignobile dopo il Sì di Berlusconi».
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