Le parole per dirlo

Vedo che Sandro Gilioli sta raccontando dei suoi problematici criteri nel giudicare una ragazza (usa la formula “ho un amico che”, come in farmacia o dallo psicanalista, ma si capisce che parla di sé): si può corteggiare una che legge Chi?
Mi ha fatto venire in mente di quando da ragazzi usavamo come esempio di un simile dibattito l’espressione “mi piace molto leggere”. Se una ragazza si descrive dicendo “mi piace molto leggere”, ci dicevamo, stare alla larga. Peggio ancora, “amo il teatro”, in cui una palese falsità si aggiungeva all’impresentabile vanità del resto.
E perché scrivo questo, ora? Perché non trovo le parole presentabili per descrivere un’esperienza che sto facendo. Perché dire “ho smesso da un mese di leggere i giornali italiani” è un’espressione che farebbe allontanare chiunque, che ci aspettiamo in bocca a certi babbioni ipocriti che probabilmente avranno il Fatto come loro quotidiano di riferimento. Quelli convinti di essere una minoranza anticonformista, e che portano l’esibizione di distanza con l’orgoglio con cui mostrano l’abbronzatura.
Epperò, complice l’estate e qualche viaggio all’estero, ho-smesso-da-un-mese-di leggere-i-giornali-italiani. Senza espressioni sdegnate o annunci di rivolta personale, è solo successo. È un’esperienza notevole. In un angolo dei tuoi pensieri temi il momento in cui dirai “avete visto che…” e magari era una storia uscita ad agosto sui suddetti giornali. Ma le probabilità di intersezione tra le storie durature e quei giornali sono limitate, e comunque è un timore con cui si convive. Un’altra parte di te sa che a settembre, per via delle cose che fai, questa esperienza dovrà essere interrotta, anche se con un brivido sventato ti dici che forse ci si può provare lo stesso e vedere come va. Se c’è un tempo in cui si può essere informati su tutto senza leggere i quotidiani italiani è questo (ripeto, mica per protesta: per risparmiare sulle attività inutili e insoddisfacenti): il massimo che ti perdi sono le primarie del PD, e dovrai decidere se il tuo mondo comprende o no le primarie del PD.
Però, insomma, per il momento è un’esperienza interessante. Non voglio essere presuntuoso, ma credo che si possa fare. Magari l’anno prossimo.

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