Oggi in rete il primo numero del Fatto è stato discusso più per la sua grafica che per i suoi contenuti, che non hanno fatto saltare nessuno sulla sedia. L’unica cosa forte – Gianni Letta indagato – è già diventata un casino da azzeccarbugli.
update 1: io ‘sto pezzo di Repubblica del 4 aprile 2009 – citato dalla nota di Palazzo Chigi – non lo trovo. Ci sono dei pezzi sulla questione, in quei mesi, ma il nome di Letta non si fa mai.
update 2: “i presunti reati” è un’espressione notevole e tipica dell’inversione della presunzione di innocenza praticata da quelli del Fatto.
update 3: mi correggo, c’è un pezzo del 13 marzo 2009 in cronaca di Bari che dice “agli atti ci sarebbero per esempio una serie di telefonate con Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, cercato per intercedere a favore della Cascina ma non c’ è alcun riscontro che questa intercessione ci sia effettivamente stata. Agli atti risultano, infatti, soltanto una serie di appuntamenti presi.”. E l’11 marzo in cronaca: “Negli atti dell’ inchiesta sono finiti anche politici tra cui Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, cercato per intercedere a favore della Cascina”