New media

Una mia ormai antica delusione per la capacità di produzione di contenuti dei blog italiani – che privilegiano nettamente le “conversazioni” – conosceva poche eccezioni, e tra queste c’era il blog di Sandro Gilioli (che ha un altro primato: è l’unico blog dentro al sito di un media tradizionale a essere uscito da quel sito e avere guadagnato visibilità e popolarità propria in rete, a parte quello di Christian Rocca che però ha sempre avuto maggiore indipendenza anche formale).
Negli ultimi tempi questa popolarità è cresciuta continuamente, e oggi il blog di Gilioli è certificato da BlogBabel come il più linkato. Ma la novità è che Gilioli sta introducendo con insistente frequenza degli elementi di “reporting” – benché reporting da scrivania, mail e telefono – nelle cose che fa esplicitamente per il blog. Per gli ultimi post ha intervistato Civati su quel che Bersani vuol fare delle primarie del PD, ha chiesto agli Angelucci di spiegare la loro querela a Wikipedia, ha domandato un intervento al regista del film su Sarroch, e altre ancora.
Non ho niente contro i blog di leggerezze, arguzie, opinioni e frivolezze senza responsabilità: ne seguo parecchi. Basta che non esistano solo quelli. Bravo Gilioli.

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Un commento su “New media

  1. Pingback: Una analisi correttamente dura della blogosfera molle

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