Da un mese circa sono il fiero padre di una bambina che va alle elementari. Per ora ho imparato queste cose sulla scuola pubblica italiana, che molti di voi già sanno:
– la carta igienica – tra le altre cose – se la portano davvero i bambini da casa;
– se la scuola ha bisogno di una fotocopiatrice, si fa una colletta tra i genitori;
– la famosa “ora di religione” di cui da decenni discutiamo la legittimità, il senso, l’utilità per i bambini, non esiste più: a un certo punto è infatti diventata “due ore di religione”
– i genitori di bambini alle elementari sono tutti comunisti, a giudicare dalle loro opinioni sul ministro Gelmini
p.s. stasera, mentre entravo alla mia prima assemblea di genitori, non ho potuto non ripensare all’articolo di Jeff Israely su Time, due settimane fa, a proposito del rapporto degli italiani col razzismo.
In many ways, mainstream Italian society is several generations behind the rest of the West when it comes to race. In supposedly polite company, one can still hear the word negro, (pronounced neh-grow) which essentially translates to the N word.