Notizie che non lo erano

Molti quotidiani e tv hanno titolato qualche giorno fa alludendo a una relazione tra il viaggio del presidente del Senato Schifani a Kabul e la scoperta di un’autobomba fatta brillare dai soldati italiani nella stessa città. Il Tempo: “Autobomba per l’arrivo di Schifani”. Repubblica: “Disinnescata un’autobomba prima della visita di Schifani”. RaiNews24: “Autobomba sulla strada di Schifani”. Lo stesso articolo di Repubblica spiegava però che “fonti militari tendono a escludere ogni collegamento con la visita del presidente del Senato” e l’autobomba era descritta come “un’auto che aveva a bordo esplosivo e proiettili di artiglieria, con tutta probabilità destinata a diventare un’autobomba”. Altri quotidiani, come Stampa e Corriere, non hanno invece suggerito nessuna relazione neanche nei titoli.
Il quotidiano il Fatto ha dedicato una pagina alla messa in commercio di un farmaco, il Letenox, che permetterebbe di eliminare i cattivi ricordi dalla memoria. Ma la notizia era solo l’invenzione pubblicitaria di una rete televisiva per pubblicizzare un suo prossimo programma. Il Letenox non esiste. Anche il Corriere l’ha citata in un suo editoriale dedicato però alla ricerca neurologica su questo tema.
Per alcune ore, mercoledì, agenzie di stampa e siti internet hanno annunciato che gli operai di una fabbrica di Colleferro avevano sequestrato tre dirigenti per protestare contro la chiusura degli impianti. Ma entro la serata la notizia è stata smentita.
Polemizzando contro la condanna nei confronti di Finivest nel processo sull’acquisto Mondadori, il Giornale ha sostenuto che a Berlusconi fosse stata comminata una multa (750 milioni di euro) superiore a quella inflitta alle banche svizzere che avevano collaborato col nazismo: “Chiesto di più che per l’oro degli ebrei”. Ma anche essendo indulgenti con l’irrispettoso paragone, in quel caso – era il 1998 – si trattò di un miliardo e 250 milioni di dollari.

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