A quanto racconta la leggenda, la canzone di natale più cantata nella storia della discografia fu scritta nel pieno dell’estate. Mel Tormé dice che “faceva così caldo, che per tenerci al fresco cercammo di pensare alle cose più fredde che ci venissero in mente”. Caldarroste, eschimesi, cose così. La canzone si chiama – pensa un po’ – “The Christmas song”: “dedicata ai bambini da un anno a novantadue”. Mel Tormé (soprannominato poi “Nebbia di velluto”) la scrisse assieme a Bob Wells, che aveva buttato giù quei primi versi e con cui avrebbe collaborato intensamente negli anni successivi.
Il primo a registrarla, però, fu Nat King Cole nel 1946, e le sue restano tra le versioni più popolari: anche se ogni anno, quando arriva la stagione dei dischi di natale, viene ricantata e incisa un’altra decina di volte almeno. Quest’anno sta con altri classici (manca solo Jingle Bells) nel disco di natale di Bob Dylan, uscito la settimana scorsa, prima ancora dei panettoni.
Quando Mel Tormè scrisse “The Christmas Song” assieme a Bob Wells era, dicevamo, estate. L’altra notizia è che era l’estate del 1944, e che Mel Tormé aveva diciotto anni (a sedici aveva scritto già una canzone di successo, cantata da Harry James). Fino a quando morì, per un attacco di cuore, nel 1999, fanno cinquantatré vigilie in cui si spartì la scena con Babbo Natale.
Buon natale
Abbonati al
Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.
E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.
È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.