C’è un medico in sala?

Leggo su tutti i giornali, stamattina, che il sottosegretario Fazio segnalerebbe un rischio che il virus N1H1 possa “mutare” o “combinarsi” con l’aviaria. Non riesco a capire da dove provenga quest’ipotesi. Il Corriere parla di “bollettini dell’OMS” che non trovo: quello di ieri non menziona niente del genere, pur parlando dell’aviaria.
Io però sono ignorante: qualcuno ne capisce di più e me lo spiega?

ROMA — Impedire che il virus nel prendere il largo senza controllo si mescoli con quello dell’aviaria (H5N1) ed esca dal la «ricombinazione» più forte e pericoloso. Un allarme contenuto nei bollettini dell’Organizzazione mondiale della sanità e ri­lanciato dal viceministro del Welfare, Ferruccio Fazio, in visita al Cotugno di Napoli e poi in Parlamento per un’informativa a Camera e Senato: «Se avvenisse, il rischio per noi sarebbe grande. La mortalità salirebbe al 30-50%.

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10 commenti su “C’è un medico in sala?

  1. G.

    (Premessa: non sono medico, te la rivendo per come la so)

    La ricombinazione del DNA dei virus non è una novità e non è una notizia. È grazie al continuo mutare del suo DNA che il virus dell’influenza stagionale rende praticamente impossibile la messa a punto di un vaccino durevole.

    Se entrambi i virus influenzali (“aviaria” e “suina”) si trovassero per caso nel corpo di un unico ospite, potrebbero scambiarsi parti del loro DNA in maniera casuale, producendo virus ibridi tra i due. Ma che un ibrido di questi possa riassumere in sé le caratteristiche più pericolose di ciascuno dei due virus genitori (es.: mortale come l’aviaria e infettivo come la suina) non è una certezza, è solo una probabilità statistica. Forse nemmeno tanto elevata.

  2. Mauro

    Ho girato la richiesta di chiarimento ad una epidemiologa, secondo la quale in effetti l’allarme è stato lanciato da David Nabarro dell’ONU. Ecco un link: http://nuovainfluenza.blogspot.com/2009/10/onu-david-nabarro-rischio-di-fusione.html
    dove si possono leggere anche alcuni commenti dei virologi, esperti del caso.
    Molte informazioni (aggiornamenti) sull’epidemia si trovano su http://www.epicentro.iss.it/focus/h1n1/5-11-2009.asp#Oms oppure http://www.ministerosalute.it/dettaglio/approfondimentoFocusNuovo.jsp?id=13&sub=3&lang=it&parametro=3&area=influenzaA
    Il sistema di sorveglianza attivo al momento in Italia è INFLUNET, costituito da una rete di medici sentinella (medici di medicina generale e pediatri).

  3. andrea

    seguendo quello che dice G. qui sopra, ci sono possibilita’ che i due virus (H5N1 e H1N1) si possano ricombinare se appunto i due virus fossero in circolazione contemporanemante. Al momento, ci sono zone che presentano questo rischio. Per noi, la piu’ vicina, e’ l’Egitto, dove casi di co-infezione sembrerebbero essersi gia’ verificati (forse anche ad un turista italiano: http://www.recombinomics.com/News/09020902/H1N1_H5N1_H2H.html). Ovviamente, non e’ possibile prevedere se questa eventuale situazione possa generare nuovi ceppi piu’ o meno pericolosi dei ceppi originali, certo e’ che piu’ passa il tempo, piu’ e’ facile che quest terzo virus emerga. Comunque, se e’ magari e’ tecnicamente corretto dire che la probabilita’ vhe se ne generi uno piu’ pericoloso e’ bassa, va anche aggiunto che questa probabilita’ va confrontata con la rapitida’ di mutazione dei virus influenzali (molto elevata) e con la diffusione del virus stesso (molto elevata per l’H1N1). Insomma, piu’ i due virus stanno insieme, e piu’ aumenta la loro diffusione, in numeri assoluti, quella bassa probabilita’, diventa una sempre piu’ una possibilita’ reale.

    Panico-non panico, poi e’ un’altra storia, che coincide con il fatto che, per ignoranza o per per calcolo politico, ministri e giornalisti privano di spiegazioni scientifiche il pubblico, che come conseguenza, non e’ in grado di poter fare un analisi dei rischi ponderata.

    ciao

  4. Damiano

    Alcuni mesi fa (era estate) era sul servizio di copertina del magazine del Corriere della sera. Un medico della Novartis diceva che la preoccupazione di tutti i medici era quella.

    Ho capito, è la Novartis. Però almeno da qualche parte salta fuori.

  5. Mattia Calissano

    Sono medico e faccio ricerca a Londra. I virus, i batteri, tutti gli organismsi accumulano mutazioni nel loro DNA o RNA. I virus piu’ velocemente di altri perche’ si replicano molto velocemente e le mutazioni nei geni che codificano per la Hemagglutinin (la H di H1N1) e per la neuraminidase (la N come sopra) sono quelli che permettono l’aggancio del virus alla cellula da infettare. Fino ad ora l’influenza “normale” fa molti piu’ morti della H1N1. Ricombinazioni fra virus esistono? Si, esistono ma le statistiche che leggo in giro mi sembrano piu’ l’inizio di un film di fantascienza che realta’. Il fatto vero e’ che nessuno sa cosa possa accedere ma se guardiamo al mondo oggi, siamo ancora qui dopo migliaia di anni passati a trucidarci, morire di peste e carestia…e i virus potevano ricombinarsi anche allora.
    Saluti da Londra

    Mattia

  6. Chelidon

    però, certo, pensate un po’, giornalisticamente che meraviglia:

    “la febbre del porco volante”

    (scusate la nullità dell’apporto)

  7. Luca

    Ho capito che scientificamente l’eventualità esiste. Quello che mi resta misterioso è che ragioni ci siano da parte del sottosegretario e dei giornali di rilanciare ed esaltare questo rischio oggi. Ho l’impressione che non sia successo niente che lo renda più attuale di ieri.

  8. Giu

    il rischio dal punto di vista teorico esiste. lo ha già esplicitato il collega che vive a londra ed è inutile tornarci sopra.
    è realtà, invece che rischio potenziale, la marea dalle cazzate quotidiane lanciate da più fonti “esperte” alla stampa che, senza il minimo approfondimento, amplifica al volo.

  9. A. F.

    Sono uno studente in Scienze Biotecnologiche al 3° anno e posso risponderti limitatamente alle mio conoscenze.

    I virus sono notevolmente soggetti a ricombinazione genica.
    Uno dei migliori “contenitori” in cui questo può avvenire è il maiale: virus diversi possono scambiarsi pezzi di DNA (o RNA nel caso di virus a RNA) ed eventualmente geni. Questo è alla base del salto di specie che alcuni virus possono compiere: e.g. il maiale è infettato contemporaneamente dal virus dell’influenza umana (supponiamo H3N1) e dal virus dell’influenza aviaria (H5N1) che supponiamo non trasmissibile all’uomo. Nel maiale questi due virus si scambiamo geni per cui il virus dell’aviaria può quindi essere trasmesso anche all’uomo.

    Quindi il ministro non ha detto niente di strano o nuovo.

  10. Dario Bressanini

    Luca: tu chiedi “Quello che mi resta misterioso è che ragioni ci siano da parte del sottosegretario e dei giornali di rilanciare ed esaltare questo rischio oggi”

    Il fatto e’ che il sottosegretario ha scelto, all’inizio, la via della minimizzazione (che come contraltare ha portato poi all’esagerazione dei telegiornali che aprono con i morti, che sono come detto da tutti meno dell’influenza stagionale)

    A questo punto, visto che minimizzando e minimizzando neanche i medici si sono vaccinati ha tirato fuori quelle frasi, vere, che pero’ ora suonano male. Avrebbe dovuto fin dall’inizio parlare chiaro e raccontare agli Italiani i possibili rischi, che nessuno sa quantificare perche’ non e’ possibile sapere se il virus mutera’, come e’ successo con la Spagnola che solo nella seconda ondata e’ diventata piu’ pericolosa.

    Comunque, anche parlare di “normale” influenza stagionale e’ riduttivo. Dopotutto sempre di migliaia di morti si sta parlando, ogni anno, per l’influenza stagionale. Una vaccinazione e’ una cura, oltre che per i singoli, anche per una societa’ nel suo complesso, proteggendo indirettamente anche le persone deboli e che non possono vaccinarsi. Ma questo può funzionare solo se una buona percentuale della popolazione decide di vaccinarsi.
    Forse se tutti ci vaccinassimo per la “normale” influenza, forse meno persone deboli la prenderebbero, ogni anno, e avremmo meno morti di conseguenza.

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