Lo so che non sono cose belle da dirsi, soprattutto in tempi difficili come questi. Ma ho rivisto tutta la musica che ho ascoltato quest’anno, e secondo me è stato un anno scarso. Non ho trovato neanche un disco del 2009 che mi sia piaciuto dall’inizio alla fine. Neanche uno di cui iTunes mi dica che l’ho sentito di filato almeno dieci volte. E quindi queste sono segnalazioni parziali, di dischi come quello degli Eels (Hombre lobo) di cui ho ascoltato 73 volte “That look you give that guy” e 39 “My timing is off”, ma che non è all’altezza di altre cose della band. Oppure Draw the line di David Gray, disco di grande maniera e gradevole in ogni canzone, ma in cui questa volta si eleva solo il marziale duetto finale con Annie Lennox, “Full steam”. God help the girl, ovvero la nuova incarnazione dei Belle & Sebastian, è un disco abbastanza divertente da essere stato apprezzato dalla mia bambina seienne. E ancora più divertente è la raccolta di canzoni degli anni Sessanta che fa da colonna sonora a “I love radio rock”: scelte non banali, e non era facile.
Alla fine, il disco che ha una sua più efficace omogeneità è quello di Sharon Robinson, cantautrice e collaboratrice di Leonard Cohen di cui già parlammo qui. Malinconico e notturno, come i tempi che corrono.
(consigli di natale per Vanity Fair)
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