Claudio Caprara, che inventò Nessuno TV, lascia RED, sua attuale incarnazione: e ne racconta la storia.
L’evento che avevamo preparato con maggiore cura nel settembre del 2004 era la presentazione del libro di Massimo D’Alema sul suo viaggio a Mosca con Enrico Berlinguer. Il conduttore della serata fu Michele Santoro e oltre all’autore erano presenti Giampaolo Pansa e Livia Turco (che pianse per metà della serata…). L’innovazione, rispetto alle altre volte fu la presenza di contributi video, una scaletta molto televisiva e soprattutto il pubblico che era coinvolto anche emotivamente. Insomma, era un talk show che non aveva nulla da invidiare a diverse prime serata di informazione o di storia che si vedono ancora oggi. Lacrime e nostalgia, groppi alla gola e sentimenti che definivano fortemente l’identità di chi partecipava alla manifestazione di quel partito. Era la politica che diventava spettacolo e che attraverso il mezzo televisivo raccontava le passioni, i dolori e la gioia di chi era presente. Era quella la televisione che volevo fare. Una tv di parte, che usasse il linguaggio televisivo non per un messaggio immediatamente di propaganda, ma come uno strumento capace di mostrare quella che i cattolici chiamerebbero “l’anima della politica”, mentre io potrei mutuare un termine più “di sinistra”: il sentimento popolare.