Quelli di Pazzo per Repubblica riportano che Repubblica ha tagliato dei pezzi della lettera del ministro Bondi pubblicata oggi. Lo si può verificare sul sito dei beni culturali, dove sono state messe online le due versioni. La cosa divertente è che hanno ritenuto – con scelta molto poco internet-friendly – di mettere sul sito non il testo in pagina html ma il documento di Word. Dal quale si ricava – controllando le proprietà – una verità non molto sorprendente ma divertente. La lettera non l’ha scritta il ministro della Cultura, ma Angelo Crespi, già direttore del Domenicale e ora in servizio al Ministero; e ha avuto un’ultima revisione da parte di Salvo Nastasi, capo di gabinetto.
Ghost Bondi
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