It wasn’t

Si è suicidato Mark Linkous, ovvero gli Sparklehorse, di cui avevo lamentato la mancanza di un disco nuovo solo due settimane fa. È una cosa molto triste. Questo è quello che ne scrissi su Playlist, due anni fa. (Oggi su Radio Wittgenstein, Sparklehorse tutto il giorno)

Sparklehorse (1995, Bremo Bluff,Virginia)
La band è Mark Linkous, un musicista matterello originario del- la Virginia, che una volta è clinicamente morto per due minuti e quando lo hanno ripreso è rimasto paralizzato e stordito per un bel po’ (aveva preso troppo valium e alcool assieme). Questo offre qualche ulteriore spiegazione alle immagini infantili e bucoliche di cui riempie la sua musica: a sua volta fatta di suoni tra lo psichedelico e il country-rock, piuttosto monocorde e ipnotica, e spesso dolcissima.

Weird sisters (Vivadixiesubmarinetransmissionplot, 1995) “I parassiti ti adoreranno, quando sarai morto”: ma la melodia è dolce e lieta. “There’s a bad moon on the rise” è una citazione della can- zone dei Creedence Clearwater Re- vival “Bad moon rising”. Quelle del titolo non sono “strane sorelle” ma il nome con cui vengono chiamate nella mitologia germanica le Norne, le tre dee del destino (corrispondenti alle Parche romane) citate nel Macbeth di Shakespeare.

Hammering the cramps (Vivadixiesubmarinetransmissionplot, 1995) Qui siamo un po’ più rock. Il “captain Howdy” di cui si parla è il personaggio immaginato dalla bambina Regan nell’Esorcista.

Saturday (Vivadixiesubmarinetransmissionplot, 1995) “Sei un’automobile, sei un’ospedale Andrei all’inferno e ritorno per vederti sorridere Di sabato. Sei una stella, sei un mare d’aria Io suono fantastiche tastiere di denti di cavallo Di sabato. Vorrei dirti come mi sento Ma probabilmente aspetterò Fino a sabato”

Wish you were here (Come again, 1996) Una delle più belle covers di sempre, e l’originale era dei Pink Floyd. Ma qui è tutta diversa, tra-scinata, intorpidita, con Thom Yorke dei Radiohead che ci mise la sua voce cantando al telefono dalla sua camera d’albergo e cambiando i canali della tv nel frattempo; fu tutto registrato. La incisero per una raccolta celebrativa della Emi, a cui parteciparono vari artisti, og-gi introvabile. Poi è stata inserita nella colonna sonora di un film del 2005, Lords of dogtown.

West of Rome (Sweet relief II, 1996) Superati i primi aspri cento secon- di, diventa una ballata stupenda. È una canzone di Vic Chesnutt, cantautore paraplegico americano mol-to amato in particolare dai colleghi. Nel 1996 fu pubblicata una raccolta di suoi brani cantati da altri, per una fondazione a favore dei musici- sti malati: gli Sparklehorse fecero “West of Rome”.

It’s a wonderful life 452 (It’s a wonderful life, 2001)
“Sono il cane che si è mangiato la tua torta di compleanno. È una vita meravigliosa”. È una canzone meravigliosa, dall’andamento funebre e sonnolento ma dal refrain celeste.

More yellow birds (It’s a wonderful life, 2001) Istruzioni sul suo interramento (“mandatemi altri uccelli gialli, che è buio”), un gran violino, e la riapparizione di Captain Howdy.

Babies on the sun (It’s a wonderful life, 2001) Più che una canzone, i rumori che fanno i sogni: e bambini sul sole (c’era una “Due ragazzi nel sole” dei Collage, ma era molto più brut- ta… molto).

Don’t take my sunshine away (DreamtForLightYearsInTheBellyOfA Mountain, 2006) Non ancora da jukebox, ma ci si avvicina, anche grazie al titolo estivo che cita “You are my sunshine”, la vecchia canzone diventata inno della Louisiana e canto da stadio di molti stadi. Ma a un certo punto non resiste alla tentazione di ronzii e distorsioni, per un momento.

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