Serve o no una svolta di moralizzazione nella politica italiana? Come si determina? Il tema dell’immigrazione può essere affrontato solo con un approccio securitario? È giusto o no che i ragazzi stranieri nati in Italia siano cittadini a tutti gli effetti? Un partito che si chiama “della libertà” può occuparsi, oltreché di intercettazioni, di regolamentare la libera scelta di chi convive? Di dare speranze alle giovani donne e uomini che cercano una prospettiva per il futuro? Crediamo o no nella laicità dello Stato? Crediamo o no che vada premiato il merito più che i diritti di casta? Che tutti debbano avere uguali opportunità? Che la politica non sia casting ma impegno, e anche missione? Che leadership significhi guidare processi politici e non solo accodarsi ai sondaggi?
(Flavia Perina, direttore del Secolo d’Italia)