Notizie che non lo erano

Il sottosegretario Giovanardi ha minacciato con grave solennità di dimettersi, martedì, sostenendo che il governo dovesse destinare maggiori fondi “alle famiglie”. Siti e giornali hanno dato ampio risalto alle sue presunte intenzioni, non ricordando gli illustri precedenti di dimissioni minacciate in questo governo (Carfagna, Prestigiacomo): il sito di Repubblica lo ha preso così sul serio da titolare “Giovanardi lascia il governo” e “Giovanardi se ne va”. Comunque, tempo 24 ore e nessuno ne parlava più, meno che mai lo stesso Giovanardi, tuttora al suo posto.
Non è più direttore del Sole 24 Ore, invece, Gianni Riotta: ma anche qui la sua uscita è stata preceduta da due giorni di annunci da parte dei media delle sue dimissioni senza che queste siano mai avvenute. Solo alla fine di quei due giorni e di uno scontro nel Consiglio di Amministrazione, l’editore ha annunciato che Riotta “lasciava” il quotidiano, senza lettere di dimissioni a lungo annunciate.
Il sito del Corriere della Sera ha messo in homepage, quattro giorni dopo lo tsunami giapponese, questa notizia: “Peppe il pizzaiolo, l’ultimo italiano rimasto a Tokyo”. Come si potesse sapere che era l’ultimo non era chiarissimo, e allo stesso sito poche ore dopo hanno trasformato il titolo in “Peppe, uno degli ultimi italiani rimasti in città”. La stessa ambasciata italiana ha smentito di aver chiesto a Peppe di lasciare Tokyo, come riportato nell’articolo.
I giudici calabresi che indagavano sul caso hanno infine chiesto l’archiviazione per le accuse sulla “nave dei veleni” (una storia di rifiuti tossici inabissati in mare), definendo  “dichiarazioni irrimediabilmente false” quelle del pentito di ‘ndrangheta che aveva avviato l’inchiesta e che erano state riportate con grande spazio su diversi giornali due anni fa.

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3 commenti su “Notizie che non lo erano

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