Notizie che non lo erano

Ricapitoliamo quello che abbiamo letto in questa settimana sulle infezioni da batterio E. coli in Germania. Eravamo rimasti che tutte le fonti date per certe dai giornali nelle settimane scorse si erano rivelate sbagliate: l’infezione non veniva dai cetrioli, non veniva dalle zucchine, non veniva dagli hamburger. Al punto che l’Unione Europea ha dovuto promettere ad alcuni produttori di ortaggi dei risarcimenti per quelle notizie che non lo erano. Poi domenica e lunedì siti e giornali italiani hanno annunciato che la responsabilità era stata individuata nei “germogli di soia” o, più sbrigativamente “nella soia”. Solo che i germogli di soia sono dei legumi che in Italia hanno preso commercialmente questo nome e non hanno niente a che fare con la soia, indicata come infetta (c’è da immaginare l’irritazione dei produttori di soia per quei titoli). Poi, dopo due giorni, i giornali hanno annunciato che i germogli erano innocenti: le analisi avevano dato esiti negativi. Infine, ieri, le autorità tedesche hanno spiegato che malgrado quelle analisi, le valutazioni sulle persone infettate rendono praticamente certo che la contaminazione venga proprio da quei germogli di legumi, e oggi vedrete di nuovo titoli in questo senso.
Molti siti di giornali e di news hanno pubblicato la bizzarra notizia di una ragazza che si sarebbe fatta tatuare i profili di 152 amici su Facebook, in Olanda, Ma la ragazza ha spiegato poi che era una balla per farsi pubblicità e che si era attaccata delle decalcomanie su un braccio.
È circolata molto la notizia che un cinema di Bologna aveva proiettato il film “A tree of life” a “rulli invertiti”, e questo ha tratto in inganno molti giornali che hanno scritto che era stato proiettato il secondo tempo prima del primo. In realtà – cosa comunque buffa – i rulli sono numerosi e l’inversione riguardava due sequenze di circa dieci minuti all’interno del film.

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