Come giocarsela

Del governo Monti appena nato le cose più interessanti sono le circostanze della sua creazione, su cui ho già detto la mia, e la dimensione del consenso che ha accompagnato la sua nascita. Su quest’ultima, mi sono domandato cosa possa essere in futuro di questo formidabile e inimmaginabile capitale iniziale. Direi che le possibilità sono due.

La prima è che il governo difenda questo capitale così giovane consolidandolo e lavorandoci sopra, per tenere a bada eventuali dissidenze nei partiti: con scelte che soddisfino subito le aspettative e non facciano dubitare a chi lo sostiene di poter subire un’altra delusione. Siamo diventati diffidenti e ci mettiamo un attimo a rimetterci in sospetto e mugugno: un po’ di sana e concreta demagogia, cominciare dai tagli sulla politica o cose così, sarebbe la strada giusta. Rafforzerebbe la sua presa del coltello dalla parte del manico e renderebbe difficile ai partiti cominciare a remargli contro. Però bisogna essere molto bravi e molto attenti e coltivare ogni giorno nelle più piccole cose questa buona immagine di cambiamento.

La seconda è invece provare a fare subito le cose più rischiose ora che tutti quanti annunciano a gran voce di volere appoggiare il governo, approfittando di queste ali di folla per scardinare sistemi resistentissimi. Il contraccolpo sarebbe forte e il capitale ne verrebbe intaccato, ma può darsi che più avanti non sia più abbastanza ingente da permettere simili scelte. Insomma, varare la patrimoniale lunedì, o qualcosa che le somiglia, o la va o la spacca.

Io troverei più saggia la prima cosa, perché penso – come si sa – che la comunicazione non sia un’accessorio della politica ma ne sia parte importantissima, e che un cambiamento dell’Italia avvenga attraverso un cambiamento culturale indotto e nuovi modelli trasmessi piuttosto che attraverso imposizioni, buone o cattive che siano. Ma posso sbagliarmi, e non hanno nominato me a ricostruire l’economia nazionale, non a caso.

Quindi continuo a fidarmi, curioso.

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10 commenti su “Come giocarsela

  1. Francesco

    A istinto punterei sulla prima, però la seconda, in certe condizioni, potrebbe alla fine essere un colpo di teatro che, pur allontanando una parte dei consensi, alla fine avrebbe l’effetto di accrescere il capitale stesso (che poi si dovrebbe consolidere nel tempo, se davvero si vuole avviare un cambiamento di lungo periodo e non solo restare in carica il più a lungo possibile).

  2. odus

    Perché chiamarlo governo Monti?
    Chiamiamolo governo Napolitano.
    C’è una terza strada concreta da percorrere: andare mattino (per esporre le intenzioni della giornata) e sera (per ratificare il consuntivo della giornata) al palazzo dei papi e concertare insieme il modo di fare a meno del voto dei partiti (o per lo meno della parte che aveva vinto le elezioni) in Parlamento.
    Ed il gioco, invece di rimanere a metà, verrebbe completato.
    Come era nelle intenzioni.

  3. almotasim

    @odus: sciocchino. Il governo Monti ha ottenuto una (strepitosa) fiducia in entrambi i rami del parlamento, come vuole Costituzione. Mi risulta che abbia votato a favore anche una parte molto consistente dei parlamentari dei partiti che hanno vinto le elezioni. Prima la smettiamo con ‘sta boiata della rivoluzione silenziosa, e meglio è.

    Io credo che, se cerchiobottismo è accontentare un po’ gli uni e un po’ gli altri, allora il programma di Monti vada descritto come bottecerchismo, che scontenta un po’ gli uni e un po’ gli altri.

    E nel bottecerchismo la sincronizzazione delle padellate in faccia è fondamentale: non solo è consigliabile, è *indispensabile* che i provvedimenti invisi al centrodestra (patrimoniale) vadano presentati insieme e legati a doppio vincolo a quelli odiati dal centrosinistra (garanzie dei lavoratori).

    Se ne proponi uno a distanza anche solo di una settimana dall’altro, c’è tutto un giro di Porta a Porta, Infedele, Ballarò, Omnibus, Piazza Pulita, Servizio Pubblico, Otto e mezzo e In Onda che demolirebbero la migliore volontà dei primi colpiti, e fiaccherebbero anche il governo più solido.

    Dovranno arrivare tutti insieme.

  4. paolo.cosseddu

    C’è anche una terza ipotesi: che quel capitale di consenso si disperda perché perché il Governo sceglie la prima ipotesi, deludendo chi preferirebbe la seconda, o perché sceglie la seconda, deludendo chi preferisce la prima. O entrambe. E’ una possibilità.

  5. fausto57

    Strumentalmente farebbe bene a fare subito qualcosa sui “costi della politica”.
    Per il resto prima fa e meglio è che poi, al di là dell’opinione pubblica, sarebbero gli stessi partiti a non reggere il sostegno (per i problemi interni che si manifesteranno).
    Da una sua (di Monti) dichiarazione mi sembra di avere capito che intende lavorare su decreti (o leggi) ciascuno dei quali contenga un po’ per l’una e un po’ per l’altra parte. Mi pare una idea intelligente.
    Cmq “di corsa”.

  6. tonio

    Quelo avrebbe senza dubbio scelto la seconda che hai detto! A mio avviso, invece, la seconda strada porta dritta dritta alle sabbie mobili dell’equità sociale, dove tutte le parti avrebbero qualcosa da rivendicare, e non credo che basterebbe più l’ardimentoso PdR a sollevare gli impantanati. La prima opzione, senz’altro auspicabile, cozzerebbe invece contro la politica stessa: ogni paese ha i poteri forti che si è meritato fin qui.
    Forse vedremo una soluzione, come dite voi giornalisti, cerchiobottista. E non dimentichiamoci, poi, che in Italia i capitali preferiscono l’estero…

  7. cinziaopezzi

    se fossi io a decidere ti prenderei come consulente.
    e vero pero che se fossi io a decidere farei la seconda cosa.
    chiedo scusa per lassenza di accenti e apostrofi ma il mio pc e stato invaso recentemente, e adesso non riesco a reimpostare i tasti corrispondenti

  8. sergio62

    Temo che ormai sia perfino troppo tardi e che le parole di Roubini su un verosimile default nostrano nel 2012 siano veritiere. Ma a questo punto chiediamoci : abbiamo realmente bisogno dell’ Euro e della UE ? L’Euro è una moneta senza uno Stato centrale ed una governance politica , per tacere di una unitaria politica estera del tutto assente o frammentarizzata.La UE prima o poi varerà una Tobin Tax che colpirà la City – per dirla con J.Major – come un missile. A quel punto il conflitto anglo-tedesco da diplomatico potrebbe divenire economico e chissà anche militare. Abbiamo ancora bisogno della UE, una volta venuto meno il Comecon ?

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