Naturalmente l’ansiosa e sconclusionata situazione politica italiana sta generando una mole immensa di notizie che non lo sono: nel vuoto di comprensione su cosa succede e cosa succederà sono fioccate le ipotesi più varie e bislacche, e quasi nessuna si è verificata. È una di quelle situazione in cui la scienza prevale sulla letteratura: i numeri e i dati sulle reciproche posizioni dicono da un mese che non si può fare un governo, e questo ha avuto la meglio su tutte le congetture.
Mercoledì sera le agenzie Ansa e Adnkronos hanno diffuso la notizia di un incidente accaduto allo scrittore emiliano Paolo Nori il sabato precedente, usando espressioni come “tra la vita e la morte”, “in pericolo di vita” e indicando come gravissime le sue condizioni. La notizia è stata ripresa da diversi siti di news prima che amici e persone vicine a Nori facessero sapere che le conseguenze erano state severe ma il decorso promettente e i medici ottimisti, senza immediato “pericolo di vita”.
Il sito del Corriere della Sera ha pubblicato martedì un articolo dall’allarmante titolo “Usa, sparita fiala con virus letale”, in cui si spiegava la pericolosità del “letale virus Guanarito, proveniente dal Venezuela”. Ma nel testo si diceva anche che “Gli investigatori per ora non sospettano alcun atto criminale ma propendono per l’errore umano” e che “l ‘opinione dell’università del Texas, da cui il laboratorio di Galveston dipende è che, per l’errore di un impiegato, la provetta sia andata perduta «durante le procedure di sterilizzazione» che distruggono il materiale pericoloso”.