Diversi quotidiani (Repubblica, il Corriere della Sera, il Messaggero, tra gli altri) hanno pubblicato venerdì titoli – anche in prima pagina – che alludevano alla notizia che il Papa sarebbe andato, di notte per non farsi notare, a distribuire elemosine ai poveri in giro per Roma (“Le elemosine notturne del Papa”, sul Corriere; “Il Papa fuori da San Pietro per la carità ai clochard”, sul Messaggero; “Il Papa tra i clochard vestito da prete”, sul Mattino). Gli articoli citavano una domanda fatta dai giornalisti a cui l’”Elemosiniere apostolico” del Papa aveva risposto tacendo e con un sorriso, come se questa fosse un’indiscutibile ammissione che sì, il Papa la notte va clandestino a fare l’elemosina (in prima pagina il Gazzettino la chiamava “La rivelazione dell’elemosiniere”). Ma con minore o maggiore sincerità gli autori degli articoli facevano capire di non avere nessun elemento per sostenere la romantica ricostruzione. E infatti, poche ore dopo la lettura dei giornali, il vicedirettore della sala stampa vaticana ha diffuso un comunicato: «Non risulta che il Papa sia uscito di notte con l’elemosiniere Konrad Krajewski né che lo stesso elemosiniere l’abbia detto». Nessuno dei quotidiani che avevano dato la notizia venerdì ha pubblicato la smentita sabato.
I giornali italiani hanno ripreso con molte certezze e poche sfumature le ipotesi circolate sui media americani di un gioco violento – “knockout game” – che avrebbe originato alcune aggressioni negli Stati Uniti: picchiare degli sconosciuti per strada senza ragione, in sostanza. Ma i media americani hanno espresso molte cautele e dubbi sul fatto che le aggressioni citate avessero questa origine e sull’esistenza stessa del fenomeno, che anche fonti della polizia hanno detto possa essere “una leggenda metropolitana” a rischio di emulazione una volta che viene raccontata come vera dai mezzi di informazione.
Il quotidiano livornese il Tirreno ha dedicato un articolo a un’idea espressa per scherzo dal regista Paolo Virzì, livornese anche lui. Titolo: “Virzì: «Festival del cinema a Livorno». Il sindaco risponde: «Idea entusiasmante»” Virzì aveva detto: «Roma? Torino? Perché invece il festival del cinema non lo facciamo a Livorno, è a mezza strada e la città è ricca di telenti…». Lo stesso Virzì ha quindi esplicitamente spiegato su Twitter “era evidentemente una battuta, a Livorno manca tutto anche il senso di realtà”.
Quasi tutti i giornali hanno citato un’accusa di Gianni Cuperlo nei confronti di Matteo Renzi, suo avversario alle primarie del PD: «Renzi è in continuità col ventennio berlusconiano». In realtà Cuperlo aveva detto, in un programma tv: «la differenza che ci può essere tra me e il sindaco di Firenze e altri è che pensare di uscire da questa crisi proseguendo con le soluzioni, le ricette, le terapie degli ultimi vent’anni praticate sul versante moderato conservatore della destra è una scelta che non porta da nessuna parte».