Lo scorso ottobre furono trent’anni dalla pubblicazione del primo disco dei The The, “Soul mining”: lo scopro da un comunicato stampa della casa discografica che sta facendo uscire un “cofanetto” – ma a voi suona bene, la parola “cofanetto”? – in vinile citando l’occasione, con qualche ritardo (gli anniversari sono sempre celebrati in anticipo, dai giornali, per competizione: che li si usi in ritardo, ogni tanto, non è male).
The The o i The The, non si è mai capito bene come si dovesse dire: lui era uno, Matt Johnson, e si inventò il nome per prendere in giro la tendenza a inserire il “the” nei nomi delle band. Prima di quel disco del 1983 – uscito quando aveva 22 anni – aveva fatto già uscire delle cose, ma in quel disco ne raccolse di memorabili, soprattutto Perfect e This is the day (che ancora viene ripescata in certi spot oggi) e la gran coda di pianoforte di Uncertain smile. Era Britpop degli anni Ottanta, ma con un tasso di creatività rock originalissimo che lui mantenne anche per un po’ di dischi successivi, prima di stufarsi, fare cover country, e poi ritirarsi in progetti più defilati e colonne sonore. Le copertine gliele disegnava suo fratello, e divennero una cosa riconoscibilissima, assieme al logo: va’ a finire, insomma, che vale la pena comprare il “cofanetto”.
The cofanetto
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