Edwin Moses

Per molti anni, a Pisa, sono andato sempre in giro in bicicletta: non avevo neanche la patente. Avevo una bella bicicletta nera “da passeggio” che mi rubarono due volte in una quindicina d’anni e che ricomprai ogni volta uguale, tra i miei 17 e 32. Alla prima avevo vezzosamente dato un nome che poi applicai anche alle successive: l’ultima, che ora è piuttosto arrugginita nella mia cantina milanese, ha ancora scritto piccolo sulla canna “Edwin Moses III”.

Edwin Moses era fortissimo, velocissimo, superava gli ostacoli, e molto elegante. E nero: ma non quei neri straordinariamente atletici e potenti della velocità: Moses portava gli occhiali e la barba e sembrava un professore universitario. Faceva i 400 ostacoli, invece della misura sbrigativa e intensa dei 110: correva tutto il giro del campo e vinceva sempre. Per quasi dieci anni tra i Settanta e gli Ottanta non smise mai di vincere: vinse 122 finali di seguito. Non poté vincere solamente le Olimpiadi di Mosca a cui gli Stati Uniti non parteciparono. A 22 anni nel 1976 si era qualificato per quelle di Montreal e fino ad allora nessuno sapeva chi fosse: fece il record mondiale, vincendo. Tornò alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 e vinse ancora (nella prima foto qui sopra è nella gara che vinse con una scarpa slacciata, dicendo poi a chi gliene chiese: «Non potevo fermarmi ad allacciarla»). Per tutto questo tempo fece altri record del mondo e lavorò per creare un sistema che permettesse agli atleti statunitensi di mantenersi facendo gli atleti. A un certo punto lo processarono perché un’agente di polizia si era finta una prostituta e sostenne che lui le aveva offerto dei soldi: lui negò e una giuria lo assolse. Il procuratore che lo accusava sostenne che Moses piaceva troppo a tutti per poter ottenere una condanna.
Oggi compie 60 anni: quando racconta cosa ha fatto nella vita gli scappa sempre un po’ da ridere. Io, è il minimo, andrò in cantina a lucidare la bici con l’antiruggine.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

4 commenti su “Edwin Moses

  1. Qfwfq71

    Senza contare che era l’unico a fare solo 13 passi tra un’ostacolo e l’altro.
    Ultimo oro di rilievo a Roma nell’ ’87 dove per la prima volta dopo anni “faticò” a tagliare il traguardo davanti al secondo.

Commenti chiusi