A proposito del post di martedì scorso ho ricevuto questa lettera dall’ufficio stampa di Istat, che volentieri riproduco. In coda, poche righe mie.
Gentile Luca Sofri, in merito al suo post di ieri su Wittgenstein in cui commenta i dati relativi alla povertà in Italia diffusi dal nostro Istituto, vorremmo fornire qualche precisazione:
– gli indicatori di povertà assoluta, familiare e individuale, sono calcolati sulla base dei dati rilevati all’interno dell’indagine “Spese per consumi delle famiglie”. Tale indagine ha sostituito la precedente “Indagine sui consumi” ed è il risultato di una lunga fase di sperimentazione di tecniche e metodologie per il miglioramento della qualità dei dati. Modifiche sostanziali sono state introdotte in tutte le fasi del processo, al fine di catturare meglio il comportamento di spesa di ciascuna famiglia e fornire stime di qualità a livello micro e macro. Sono stati pertanto ampliati i periodi di riferimento delle spese ed è stata adottata la più recente classificazione europea dei beni e servizi oggetto di consumo (Classification of Individual Consumption by Purpose) aumentando da 264 a 473 il numero delle voci di spesa. La nuova classificazione fa sì che gli attuali capitoli di spesa differiscano, anche per composizione, da quelli pubblicati fino al 2013. Le modifiche sostanziali introdotte in tutte le fasi del processo (sintetizzate nella nota metodologica diffusa a corredo della statistica Report cfr. http://www.istat.it/it/archivio/164313 e disponibili nel dettaglio sul volume metodologico https://www.istat.it/it/files/2016/03/Indagine-spese-per-consumi.pdf), hanno reso necessario ricostruire le serie storiche dei principali aggregati di spesa a partire dal 1997. La ristrutturazione dell’indagine, pur essendo stata decisa in autonomia dall’Istat al fine di migliorare le stime, è stata comunque implementata in collaborazione con il mondo accademico e con ricercatori specializzati sull’argomento. A tal proposito, segnalo e allego una nota per la stampa con le conclusioni di un seminario dedicato alla nuova indagine con la presenza di ricercatori Istat, Banca d’Italia e docenti del mondo accademico.
– Anche i dati precedenti al 2014, riferiti alla povertà assoluta e relativa, sono stati quindi ricostruiti alla luce delle nuove modifiche. I confronti temporali possono dunque essere effettuati esclusivamente con i dati in serie storica e non con quelli precedentemente diffusi. Può trovarli sul datawarehouse I.Stat, accessibile dalla home page di www.istat.it, alla voce “Condizioni economiche delle famiglie/povertà/povertà nuova serie”; i dati a cui Lei fa riferimento appartengono invece alla vecchia indagine sui consumi delle famiglie, comunque presenti per trasparenza anche su I.stat, alla voce “Condizioni economiche delle famiglie/povertà/serie interrotte”.
Confidando che questa precisazione possa essere utile ai lettori, le chiediamo di pubblicare la nostra precisazione.
Patrizia Cacioli
Direttore della Comunicazione
Ho risposto alla lettera così, e vale come risposta pubblica. Approfitto per ripetere che apprezzo sempre la disponibilità di Istat a chiarire gli aspetti delle proprie ricerche.
Buonasera, le sue precisazioni sono interessanti ma la mia impressione è che confermino e ripetano esattamente quello che ho scritto. Ci sono inesattezze nel mio post?
Quanto ai dati citati, io ho indicato puntualmente quali si riferiscano alla vecchia rilevazione e quali alla ricostruzione: non capisco quindi a cosa si riferisca la sua precisazione finale. Anche in questo caso accolgo volentieri correzioni eventuali.
Grazie, Luca S.