Sulle foto in manette

Ho ricevuto da un gentile avvocato veronese alcune informazioni sulla questione delle foto con le manette.

si riferisce all’art.114 del codice di procedura penale, che regola la questione del divieto di pubblicare atti coperti dal segreto istruttorio, e in particolare dal comma 6-bis, aggiunto nel dicembre del 1999, che stabilisce:
“È vietata la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all’uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica, salvo che la persona vi consenta”.
Al contempo, la questione attiene l’art.8 del codice deontologico dei giornalisti.

Il lettore mi segnala però anche una sentenza della Cassazione del 2008. Il garante per la privacy aveva fatto ricorso sul caso di una foto pubblicata dal Corriere della Sera. La Cassazione ha dato ragione al Corriere con queste motivazioni (che quindi rispondono alla questione del rapporto tra immagine e realtà che avevo segnalato):

Il tribunale ha ritenuto che dalla foto pubblicata non risultasse lo stato di detenzione poichè l’arrestato vi era rappresentato a mezzo busto senza che fossero visibili le manette ed in posa rilassata come gli esponenti delle forze dell’ordine che l’accompagnavano. Va premesso che ciò che rileva ai fini della valutazione della liceità della pubblicazione è esclusivamente ciò che risulta dalla foto pubblicata a prescindere da quale sia la situazione effettiva che essa riprende. Non è, cioè, lo stato reale di detenzione evidenziato dalle manette ai polsi o da altre forme di costrizione in quanto tale che rende non pubblicabile la foto ma la rappresentazione di tale stato con le modalità predette da parte della foto pubblicata. In altri termini, la foto di un imputato in stato di arresto con le manette ai polsi se ritrae il predetto in una posa in cui non sono visibili le manette non incontra alcun divieto normativo alla sua pubblicazione.
Fatta questa premessa va osservato che il tribunale ha effettuato una valutazione in punto di fatto ritenendo che quanto rappresentato nella foto non evidenziava alcuno stato di costrizione fisica dell’imputato non essendo visibili le manette ed essendo l’imputato stesso ed i carabinieri al suo fianco in posa del tutto rilassata.
Trattasi di una valutazione di merito adeguatamente motivata che come tale non si presta a sindacato da parte di questa Corte di legittimità.

Naturalmente, nel caso della foto di Battisti con i quadratini, sostenere che essa “ritrae il predetto in una posa in cui non sono visibili le manette” sarebbe assai più arduo.

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Un commento su “Sulle foto in manette

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