L’altroieri Silvio Berlusconi ha attaccato Gomorra.
Ieri Repubblica ha pubblicato in prima pagina una risposta dell’autore di Gomorra.
Stamattina su Repubblica in prima pagina ci sono una controrisposta di Marina Berlusconi all’autore di Gomorra, e sotto una controcontrorisposta dell’autore di Gomorra a Marina Berlusconi.
Sotto ancora, una pubblicità di Gomorra, Mondadori.
Se ne è parlato a più riprese, ma a questo punto il cambio di editore da parte di Saviano è un gesto necessario, prima che politico.
D’accordissimo: forse per lui è più facile denunciare coraggiosamente entità senza volto che reagire coraggiosamente contro persone il cui volto è stranoto.
Dignità consiglia di lasciare la Mondadori. Ma non lo farà, lo sappiamo: purtroppo non lo farà.
Ciao,
Alessandro
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bhe… davvero geniale!
Per quanto riguarda il fatto che Saviano lasci la Mondadori… il nostro non è un mondo che permetta gesti di questo tipo. Non lascerà e sarebbe sciocco a farlo…
Sono d’accordo con Gabriele Farina, Saviano continui a scrivere per Mondadori e lasci ad altri la responsabilità di…cacciarlo, eventualmente.
Dovrebbe andare a scrivere per qualche editore distribuito in dieci librerie in tutta la penisola?
Per dimostrare cosa?
Un saluto a tutti.
oggi sulla repubblica c’è una contro contro contro risposta di ricky cavallero, direttore generale di libri trade mondadori, che prega saviano di non lasciare mondadori, promettendogli assoluta e incondizionata libertà.
Tutto questo mi lascia perplesso. In particolare:
– mi risulta difficile credere che SB, in conseguenza delle proprie affermazioni, non avesse previsto di suscitare un certo clamore;
– nelle parole di Marina Berlusconi, di fatto, leggo una critica alle scelte editoriali dell’azienda da lei stessa guidata, forse potrebbe essere letta addirittura come una critica a se stessa, ancor prima che a Roberto Saviano.
Far parlare di qualcosa è già pubblicità: da lì al boomerang pubblicitario il passo è breve, e quantomai salutare anche per un editore come Mondadori che, nonostante utili netti per 34 milioni di euro, si è visto riconoscere lo stato di crisi con un decreto firmato a fine marzo.
Ma non esageriamo!
Dalla Mondadori all’editore “pizza e fichi” ne passa, e Saviano può scegliersi l’editore che vuole.
È che qui in Italia siamo tanto bravi a riempirci la bocca contro questa quindicennale condizione strampalata (dove Berlusconi è il punto più facile da codificare), e poi quando si tratta di tirare fuori le palle, ci si tira indietro.
Il valore aggiunto del lasciare Mondadori starebbe nel fatto che si lascerebbe culturalmente isolata un’industria che di fatto è povera di suo, e vive solo grazie ai Saviano di turno (vere e proprie foglie di fico).
Insomma, non credo nell’antiberlusconismo ciacione applicato finora, ma in un minimo di limpida dignità sì.
Poi lo ripeto: Saviano non è l’eroe delle cose pratiche, e neanche lo vuole essere; ma è anche facile rispondermi che lui una prova già l’ha superata; ma a che prezzo?
La coerenza non è cosa italica, lo dimostrano lui e anche alcune repliche.
Ciao,
Alessandro
purché se ne parli