Moroder for president

Devo dire che se apparisse all’orizzonte un candidato alla guida del paese che in un suo intervento politico dicesse “Arriverà una nuova canzone per noi, e la canteremo”, sarei tentato di appoggiarlo a prescindere, per l’effetto-madeleine della citazione dei versi di “MacArthur Park” di Donna Summer: e poi c’è bisogno di auspici appassionati e romantici. Ma voi direte che nessuno si candida alla guida del paese citando Donna Summer: un po’ perché hanno poca fantasia, un po’ perché eventualmente la applicherebbero a qualcosa di più moderno, o più riconosciuto istituzionalmente. Donna Summer ha quasi 63 anni (li compie a capodanno) ed è un modello troppo pop per la sinistra di ivanofossati e troppo snob per la destra di Apicella.
Invece gli americani, che sono spericolati, ci sono riusciti: uno dei per ora numerosi candidati repubblicani alla nomination per sfidare Barack Obama, il nero Hermann Cain (già eclettico imprenditore della pizza, giornalista, conduttore radiofonico e altro), ha chiuso il confronto televisivo della settimana scorsa con queste parole: “Come disse un poeta, ‘la vita può essere una sfida, la vita può sembrare impossibile, ma non è mai facile quando c’è così tanto in gioco’”.
E sì, il poeta è Donna Summer, come hanno sottolineato divertiti i più attenti commentatori americani il giorno dopo il dibattito: anche se la scelta poteva essere meigliore, visto che quei versi vengono da un tardo e scadente repertorio summeriano, ovvero la colonna sonora del film sui Pokemon del 2000, “The power of one” (pare che Cain tra l’altro fosse convinto che la canzone fosse un inno delle olimpiadi di quell’anno, confondendosi). Insomma, non una grande scelta: pensare che “Try me, I know we can make it” (“Provatemi, so che possiamo farcela”) cadeva così a proposito.

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2 commenti su “Moroder for president

  1. facci

    Io ascoltavo Donna summer quand’ero in fasce e ho tutti i suoi dischi, che cosa sono ?

Commenti chiusi