“Domani è un altro giorno”

Non sono uno spettatore di Masterchef e quindi parlo per più generale interesse giornalistico: ma benché non abbia in particolare simpatia diverse cose che fa “Striscia la notizia”, mi permetto di dire che lo scandalo nei confronti della rivelazione di una notizia è piuttosto esagerato, e addirittura controproducente per l’idea di libertà di informazione e di diritto di cronaca che diciamo di avere tutti i giorni.
So che questi sono argomenti e principi degni di miglior causa che non l’ultima puntata di un programma di cuochi, ma sono argomenti e principi che valgono sempre: se io ho un’informazione e quell’informazione è una notizia la cui diffusione non crea pericoli per nessuno, sono libero di darla e di scriverla.

La mia sensazione è che la produzione di Masterchef abbia – scegliendo di non andare in diretta – dovuto costruire un sistema di segretezza, mistero e attesa intorno alla sua ultima puntata: e che ci abbia indotto tutti quanti a prendere esageratamente sul serio tutto questo e a condividere la sacralità enfatica della conservazione di questo segreto, come se fosse un parcheggio per disabili da non violare e indignarsi se qualcuno lo fa. Ma non c’è nessuna ragione condivisa o di principio nel tacere il finale di un talent show, è solo parte del progetto della produzione a cui ci siamo alienati. Come ci siamo alienati al tabù dello spoiler, che per conformismo e pigrizia abbiamo fatto diventare un fanatismo per cui tra poco non si potrà più parlare neanche del finale di “Via col vento”: e ci indignamo più per la rivelazione di un dettaglio di una quarta puntata che non se qualcuno parcheggia nello spazio per i disabili.
Se ritariamo i nostri pensieri rispetto a queste cose, con tutta la delusione che può avere un fan di Masterchef (o che avrei io se mi dicessero il finale della terza stagione di House of Cards, che sono appena alla seconda puntata), le ipotesi di denuncia e richieste danni sono davvero assurde e, ripeto, liberticide.

Conosco le obiezioni, ne leggo in giro da qualche giorno.
Uno: ma ci sono degli impliciti accordi sul segreto della notizia.
Pretendere di ottenere segreti ed embarghi nel 2015 è ingenuo e sventato: se si vuole si può sperarlo, e sperare che ti vada bene e contare sulla disponibilità del mondo intero o sulla buona educazione dei tuoi interlocutori, e magari ti va bene. Ma pretenderlo per legge e regola, in questo mondo e con questo sistema di condivisione delle notizie è assurdo e prepotente (salvi naturalmente i casi in cui si ottengono impegni dichiarati o formali sul segreto).
Due: ma hanno rovinato lo spettacolo a un sacco di gente.
Ed è vero, probabilmente, e gli spettatori hanno il diritto di rimanerci male e disprezzare Striscia per questo: ma non più di chi debba vedere una partita registrata e gli venga annunciato il risultato, o di chi aspetti la fine di una serie e gli venga rivelato il finale. Ipotizziamo di essere alla terza puntata di “Braccialetti rossi” e io scrivo come va a finire, qualcuno si azzarderebbe a volermi fare causa, e ne parleremmo per giorni?
Tre: ma Striscia ha accusato Masterchef di un imbroglio.
E questa è un’altra cosa, e possono denunciarli se è falso: ma non c’entra niente con lo spoiler.
Quattro: ma gli hanno creato dei danni economici.
Creare dei danni economici attraverso la rivelazione della verità e il diritto di cronaca non è un reato, e ci mancherebbe. Se io riesco a fare delle foto del segretissimo prossimo iPhone, le pubblico; se io so che un amministratore delegato si dimetterà, lo scrivo; se io so che arresteranno un imprenditore lo dico. Tutte queste cose possono creare dei danni economici alle rispettive imprese, ma non è un elemento che mi tratterrà dal dare una notizia che penso sia una notizia.
Cinque: vabbè, ma che notizia è “Stefano ha vinto Masterchef”?
Beh, a giudicare dai titoli che seguono i finali dei talent show, di solito lo è. E anche a giudicare dal casino che è successo dopo che l’hanno data (sostituite Masterchef con Sanremo, e reimmaginate tutto). Ma sono d’accordo che Striscia la notizia non avesse probabilmente tra le sue intenzioni la proficua informazione del pubblico quanto piuttosto di farsi notare e piantare una grana senza nessun bisogno. Detto questo, non sono le intenzioni a essere giudicate, e non è l’ambito di una notizia a fare la differenza sulla libertà di informazione (e nemmeno può essere un discrimine che “sono la concorrenza”: allora se lo scrivevo io sul blog era ok?): è una notizia frivola, ma è una notizia. E reprimerla per via giudiziaria vale “bavaglio”, per quanto ridicolo possa suonare.

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8 commenti su ““Domani è un altro giorno”

  1. aghi_di_pino

    Non ci sono limiti al diritto di cronaca, in questi casi?
    Prendo a prestito una riflessione di Andrea Scrosati, dirigente Sky. Se un distributore concorrente avesse tappezzato di manifesti con la scritta “Kaiser Sose è lo zoppo” i muri davanti alle sale dove si proiettava “I Soliti Sospetti”?

  2. fleo

    tutto giusto, ma proprio perché siamo nel dominio delle frivolezze (non stiamo cioè parlando dell’arresto di un imprenditore, le dimissioni di un amministratore delegato, eccetera), bene avrebbe fatto “Striscia”, uno dei principali attori di questo mondo frivolo a stare al gioco. Ok, è un gioco. Niente di grave, niente di serio. Non è il caso di scomodare “bavagli” e “libertà di informazione”. Ma il gioco è divertente quando vengono rispettate le regole, altrimenti non giocare, occupati di altro e lascia che chi vuole giocare lo faccia in pace, condividendo le regole che ci siamo dati. L’alfiere va in diagonale, la torre procede diritto, così ci divertiamo. Se vieni tu a muovere il pedone come fosse una Regina, perché vuoi vincere a tutti i costi, mi irriti. E fai la figura dell’immaturo viziato.

  3. fabriziolanza

    Non si può fare un programma come MasterChef Italia in estate e farlo vedere dopo 6 mesi.. certo Striscia ha sbagliato, ma credo che sia ancora più sbagliato il modo in cui Sky ha deciso di mandare in onda Masterchef, dato che comunque é un programma che piace a molti. Sky, a livello di importanza, ha trattato MasterChef Italia, come se fosse Masterchef Usa, cioè un programma da trasmettere tanto per.. e secondo me, al di là di Striscia che ha fatto una bastardata, Sky deve rivedere le posizioni di alcuni dirigenti. Chi ha deciso i palinsesti, secondo me, é ora che cambi aria anche perché Masterchef é un programma pieno di introiti economici, con una vastità di pubblicità di prodotti culinari che sono tutti i giorni sulle nostre tavole!

  4. layos

    Secondo me dipende un po’ anche da chi l’ha fatto. Se l’avesse fatto la Zanzara, per dire, la gente si sarebbe incazzata meno. E’ un posto dove tradizionalmente fanno della dissacrazione e della provocazione all’eccesso un modo di essere e quindi tutti forse l’avrebbero presa meno di petto. Invece Striscia la Notiza (che pure io non guardo, quindi do un giudizio superficiale basato su quel che ne leggo) è un programma bacchettone moralista che fa le pulci a tutti su come si debba o non debba essere corretti verso gli spettatori. Ricordo delle supercazzole memorabili sul fatto che i pacchi di rai 1 fossero o meno genuini, che di nuovo mi pare una questione di lana caprina.
    Dunque, se questi fanno la punta ai capelli e bacchettano le dita a chi si comporta male, fare uno spoiler ad un programma seguitissimo (per altro non da me) in più accusandolo di aver barato (a quanto pare prendendo una cantonata) aumenta la voglia di rendere le bacchettate a chi le ha prese o a chi si è infastidito da tanta protervia passata.
    E’ un po’ come se beccassero Marco Travaglio che paga la colf in nero. Credo che ci sia una fila lunga fino a Tunisi di gente che non aspetta altro.

  5. Qfwfq71

    In linea di massima sono d’accordo sull’eccesso di enfasi. Insomma, tutti gli spettatori sanno che la puntata è registrata, ci può stare che qualcuno spoileri.
    Non condivido l’assoluzione di Striscia per un paio di ragioni:
    Sul punto 1
    Il nome del vincitore era un segreto di pulcinella; dubito infatti che per un addetto ai lavori fosse così difficile recuperare l’informazione; il mantenimento del “segreto” era probabilmente legato più ad un gentlemen agreement tra i canali televisivi, per cui violarlo non è tanto una questione di capacità di scoprire una notizia, ma di semplice furbizia. Stiscia ha rotto un tacito accordo, nessuno la può condannare, ma è chiaro che una volta aperto il varco poi ne subiscono le conseguenze un po’ tutti (mediaset compresa). Cosa impedirebbe a Sky di pubblicare oggi i finali di tutte le serie in onda su Mediaset?
    Sul punto 5
    La notizia che ha creato clamore, non è tanto aver svelato il nome del vincitore, quanto l’azione stessa di Striscia. La furbata è sta infatti quella generare la notizia facendo qualcosa che si sapeva già che avrebbe creato discussione. In questo senso non sarebbe tanto diverso se da domani il presentatore dal TG1 si presentasse intenzionalmente in mutande per dire che gli uomini normalmente non usano il reggiseno: gli ascolti salirebbero, le discusisoi e i rilanci anche; ma dove sarebbe in quel caso la notizia?

  6. le2

    Concordo su tutto. L’obiezione casomai, nei confronti di Striscia e Laudisio, è l’acrimonia e l’eccessiva foga (violenza?) nel tampinare ed inseguire un ragazzino di vent’anni nemmeno fosse Pasquale Barra. ( Anzi in quel caso sarebbero molto più ossequiosi…)

  7. le2

    A posteriori è sembrato tanto un tentativo di Striscia, trasmissione ormai sul viale del tramonto, di raccattare due spettatori creando ad arte il solito botto mediatico.

  8. aldamar

    Se la finale dei mondiali di calcio fosse trasmessa in differita, il risultato sarebbe di dominio pubblico un secondo dopo il fischio finale. Giustamente.
    Lo spoiler è sintomo dell’interesse intorno a questa trasmissione, che infatti in termini di ascolti non sembra aver risentito della rivelazione malandrina. Parlatene: anche male, purché se ne parli.
    Casomai per le prossime edizioni i produttori ci facciano un ragionamento: forse sarebbe meglio mandarla in diretta, la finale (se davvero è così importante).
    P.S. Vi voglio rovinare la sorpresa dell’imminente blockbuster di primavera: alla fine il Principe sposa Cenerentola

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