Questo è un disco lugubre e malinconico, ma con del ritmo. Un po’ l’invenzione che aveva fatto la fortuna dei Portishead, con la differenza che i Portishead ci sono già stati e i Massive Attack pure. Ma la scelta – annunciata dai primi versi: “Black out the windows/It’s party time” – funziona lo stesso. I Twilight Singers se li è inventati il leader di una band alternativa americana di culto, gli Afgan Whigs, cooptando musicisti da altre bands alternative americane di culto, e persino Apollonia Kotero, già vocalist di Prince. Non è un disco da canticchiare sotto la doccia, bisogna aver tempo da perdere per ascoltare tutti gli strumenti e i suoni, e può aiutare una finestra da cui guardare fuori. Non è un disco qualsiasi.
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Twilight Singers – Blackberry Belle
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